'Barnelli, un uomo libero', Mercantia promuove il crowdfunding per il docufilm sull'artista

In Germania, Barnelli raggiunse giovanissimo un successo musicale nella scena pop-rock tedesca, tuttavia preferì lasciare quel mondo, il successo facile, e scelse di dedicarsi alla musica di strada. «Perché oggi realizzare un documentario sulla sua vita? La risposta è molto semplice. Documentare la scelta di essere artisti di strada - spiegano i promotori - è il modo per testimoniare una vita artistica difficile ma dalla quale scaturisce quel sentimento di piena e pura felicità»

 
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Artista “on the road” per antonomasia e soprattutto per libera scelta, Bernd “Barnelli” Witthuser, noto ai più semplicemente come “Barnelli” del duo “Otto & Barnelli”, scomparso il 4 agosto 2017, sarà al centro del documentario “Barnelli, un uomo libero”, realizzato grazie al crowdfunding promosso da Serena Galella su https://www.produzionidalbasso.com/project/bernd-barnelli-witthuser-il-documentario/ e sostenuto anche da Mercantia, Festival Internazionale del Quarto Teatro. Mercantia infatti dette a Barnelli il premio alla carriera “Chiodo d’Oro” nel 2012 e lo ospitò più volte, sia come solista che con il duo “Otto e Barnelli” al quale nel 1997 dedicò la pubblicazione: “Otto & Barnelli 1977 – 1997, Too much brothers international”.

«Ho avuto il privilegio di conoscere da vicino Bernd con la consapevolezza di aver incontrato una persona straordinaria - spiega Serena Galella, promotrice del documentario – era unico, con un'energia e una forza fuori dal comune e coerente con le sue scelte: fare il musicista, farlo in strada e vivere in armonia con la natura». In Germania, Barnelli raggiunse giovanissimo un successo musicale ma anche televisivo nella scena pop-rock tedesca, con il polistrumentista Walter Westrupp col quale diede vita al duo “Witthüser & Westrupp”. Tuttavia preferì lasciare quel mondo, il successo facile, e scelse di dedicarsi alla musica di strada. Anni dopo con Otto Richter, violino elettrico, formò il duo di one man band “Otto & Barnelli”, e di nuovo, grazie a Renzo Arbore che li porto alla trasmissione televisiva “L'Altra Domenica” e nel film “Il Pap'occhio”, fu di nuovo alla ribalta televisiva. Ma di nuovo la scelta fu di non preferire allo showbiz il contatto diretto con il pubblico e la libertà della strada. Dopo circa 27 anni di successi come “Otto & Barnelli”, Bernd “Barnelli” Witthuser tornò a lavorare come solista ed ha vissuto per circa 40 anni in Italia, lasciandoci il 4 agosto di due anni fa.

«Perché oggi realizzare un documentario sulla sua vita? La risposta è molto semplice. Documentare la scelta di essere artisti di strada - spiegano i promotori - è il modo per testimoniare una vita artistica difficile ma dalla quale scaturisce quel sentimento di piena e pura felicità, fatta di un abbraccio meraviglioso e unico: la strada non come soluzione di emergenza, ma come scelta precisa».

Una filosofia di vita artistica nella quale, oltre ai suoi promotori, credono anche il festival Mercantia, con il suo direttore artistico Alessandro Gigli, e Terzostudio, società che organizza il festival. Da qui il sostegno alla campagna di crowdfunding e l’invito a tutti gli amici di Mercantia a sostenerla con una donazione che si può fare online tramite il sito https://www.produzionidalbasso.com/project/bernd-barnelli-witthuser-il-documentario/

Foto di Massimo Tordini

Pubblicato il 3 maggio 2019

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