'L'Ape operaia', prosegue il progetto che coinvolge le persone con disabilità del CentroAnch'Io

«Allevare le api, dedicarci a loro con i nostri ragazzi - sottolinea Dario Volpato, educatore della FTSA e ideatore del progetto insieme a Chiara Forconi, referente de Il Mulino - estrarre il miele prodotto rappresenta per tutti noi un'esperienza importante e uno stimolo per il futuro, sia da un punto di vista educativo, che relazionale e professionale. Il miele è il risultato di un lavoro lungo e complesso in cui i ragazzi coinvolti hanno impiegato energie, tanta attenzione e cura»

 POGGIBONSI
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Il miele è arrivato e i protagonisti del progetto "L’ape operaia" di Poggibonsi festeggiano il successo. Il progetto sull’apicoltura, ideato e promosso dalla FTSA, che vede coinvolti gli utenti e gli educatori del Laboratorio CentroAnch’io, ha dato, infatti, i suoi primi frutti. Decisivi nel percorso sono stati il Comune di Poggibonsi, che ha messo a disposizione il terreno che oggi ospita le arnie e la Fondazione Territori Sociali Altavaldelsa, che ha investito nel progetto, finanziando l'acquisto dei materiali e degli sciami. 

«Allevare le api, dedicarci a loro con i nostri ragazzi – sottolinea Dario Volpato, educatore della FTSA e ideatore del progetto insieme a Chiara Forconi, referente de Il Mulino – estrarre il miele prodotto rappresenta per tutti noi un'esperienza importante e uno stimolo per il futuro, sia da un punto di vista educativo, che relazionale e professionale. Il miele è il risultato di un lavoro lungo e complesso in cui i ragazzi coinvolti hanno impiegato energie, tanta attenzione e cura. Quest’anno, inoltre, nonostante una stagione difficile, siamo riusciti a raccogliere una piccola quantità di miele, non sufficiente tuttavia per la commercializzazione del prodotto, che ci proponiamo di avviare sicuramente nel 2020».

«Il confronto e il lavoro con le api - prosegue Volpato - hanno comportato per le persone coinvolte una graduale acquisizione di competenze, abilità, coraggio e sicurezza, nonché la crescita del proprio livello di autostima e lo svilupparsi di atteggiamenti empatici con questi animali così particolari. Il progetto, inoltre, ci ha permesso di lavorare su concetti come la collaborazione, la soddisfazione per un’attività da adulti, realizzata all’interno di un percorso di riconoscimento e di rispetto dell'individualità delle persone. Poter toccare con mano il risultato del proprio lavoro, poi, è stato entusiasmante e sarà un piacere poter condividere questa emozione ad ottobre con la cittadinanza, invitata al nuovo APE-RICENA che stiamo organizzando».

Pubblicato il 5 settembre 2019

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