'Marcia in Armi': come nel Medioevo, tra Mensano e Verniano
L'idea di questo evento nasce dal desiderio di provare almeno in parte la marcia di un gruppo di fanti del contingente fiorentino lungo le strade di questa parte di Toscana. I rievocatori che si cimentano in quest'impresa sono equipaggiati secondo le normative vigenti all'epoca e osservano le leggi e le regole, in marcia e in accampamento, prescritti dal Podestà Iacopino Rangoni (e illustrate negli Ordinamenti dell'Esercito Fiorentino conservati nel Libro di Montaperti)
Sembra di trovarsi all'improvviso nel film "Non ci resta che piangere", quando Mario e Saverio, rispettivamente interpretati da Massimo Troisi e Roberto Benigni, si trovano dal 1984 catapultati "nel Mille e quattrocento, quasi Mille e cinque". E invece non succede niente di tutto questo incontrando "La Marcia in Armi", l'evento di ricostruzione storica realizzato dal Gonfalone del Bufalo, progetto che fa parte di ARES (Archeologia, Re-enactment e Storia) e che si pone lo scopo di valorizzare la Storia del nostro Paese.
In pratica, un gruppo di appassionati di storia rievoca ogni anno la marcia di fanti del contingente fiorentino che, in guerra contro Siena, portavano aiuto al Castello di Montemassi (in Maremma). Ma una volta giunti ai confini del territorio senese e conquistati i castelli di Casole e Mensano, decidono di cambiare obiettivo e puntare direttamente su Siena. Il fatto storico è realmente esistito e documentato, avvenuto tra aprile e maggio del 1260. Li abbiamo incontrati accampati, vicino alla Fattoria di Verniano, prima che un gruppo di loro partisse per la prima "ronda" in esplorazione dei dintorni.
L'idea di questo evento nasce dal desiderio di provare almeno in parte la marcia di un gruppo di fanti del contingente fiorentino lungo le strade di questa parte di Toscana. I rievocatori che si cimentano in quest'impresa sono equipaggiati secondo le normative vigenti all'epoca e osservano le leggi e le regole, in marcia e in accampamento, prescritti dal Podestà Iacopino Rangoni (e illustrate negli Ordinamenti dell'Esercito Fiorentino conservati nel Libro di Montaperti).
Il Gonfalone del Bufalo è composto da un gruppo di ricercatori e appassionati di storia militare che, basandosi su documenti storici, archeologici e iconografici ricostruisce i vari aspetti della vita civile e militare, gli abiti, le armi, le tecniche e le tattiche di combattimento degli uomini che ottocento anni fa combatterono sotto lo sventolare dei vessilli comunali.
Pubblicato il 4 maggio 2018