''10 anni con Boccaccio'' a Certaldo. L'Oranona Teatro celebra il fecondo connubio col grande autore
Venerdì 12 e venerdì 26 febbraio 2016, in Palazzo Pretorio, due serate speciali per celebrare gli ultimi 10 anni di attività de L'Oranona Teatro e il legame col Decameron. Era infatti il febbraio del 2006 quando prendeva il via "Si racconta le novelle del Boccaccio", il progetto di lettura integrale del Decameron ideato del regista de L'Oranona Teatro (Associazione Polis) Carlo Romiti, che va ora in scena con regolarità ogni secondo venerdì del mese in Casa Boccaccio
Venerdì 12 e venerdì 26 febbraio 2016, in Palazzo Pretorio, due serate speciali per celebrare gli ultimi 10 anni di attività de L'Oranona Teatro e il legame col Decameron. Era infatti il febbraio del 2006 quando prendeva il via "Si racconta le novelle del Boccaccio", il progetto di lettura integrale del Decameron ideato del regista de L'Oranona Teatro (Associazione Polis) Carlo Romiti, che va ora in scena con regolarità ogni secondo venerdì del mese in Casa Boccaccio, in collaborazione con Comune di Certaldo ed Ente Nazionale Giovanni Boccaccio. Un progetto che ha portato L'Oranona, in questi dieci anni, a declamare le novelle del Decameron in occasione di convegni ed eventi culturali, presso istitutzioni culturali e universitarie, sia in Italia che all'estero.
La duplice iniziativa del decennale, per motivi logistici legati allo spazio, non si svolgerà però nella Casa di Boccaccio, dove si svolgono di consuetudine le novelle, ma nella vicina e più ampia ex chiesa di San Tommaso e Prospero, in Palazzo Pretorio. Ingresso libero.
Venerdì 12 febbraio, ore 21.30 si terrà la lettura integrale, con musica, di Madonna Dianora (Decameron X, 5). Alla serata interverranno anche il Sindaco Giacomo Cucini, l'Assessore alla Cultura Francesca Pinochi, il presidente dell'Ente Nazionale Giovanni Boccaccio, Stefano Zamponi, il Presidente dell'Associazione Polis, Emilio Pampaloni.
Venerdì 26 febbraio, sempre alle ore 21.30 esattamente due settimane dopo, nello stesso luogo, ci sarà invece la messa in scena di "Fiori d'inverno", ovvero la novella di Madonna Dianora adattata per il teatro, per mostrare la versatilità del lavoro che L'Oranona ha portato avanti in questi ultimi 10 anni di lavoro sul Decameron e in quasi 30 anni di attività.
Questo il commento in merito al progetto "Si racconta le novelle del Boccaccio", del professor Stefano Zamponi, presidente dell'Ente Nazionale Giovanni Boccaccio e Direttore del “SAGAS - Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo” dell'Università degli Studi di Firenze:
«Ormai da diversi anni si moltiplicano, come nella Roma imperiale del primo secolo, le pubbliche recitazioni dei grandi autori della nostra storia letteraria, primo fra tutti Dante, che ha mosso folle capaci di riempire teatri, piazze, stadi. Ancora da prima, e con regolarità mensile da un decennio, il laboratorio teatrale L'Oranona di Certaldo, animato e diretto da Carlo Romiti, diffonde la conoscenza di Boccaccio mediante la lettura delle novelle del Decamerone, ospitate nella casa che fu di Giovanni Boccaccio».
«Il Decamerone presenta un testo difficile: per la ricchezza di una lingua non sempre immediatamente comprensibile, a fronte dell'italiano odierno; per la complessità del periodo; per la varietà di espressioni che attingono anche ai dialetti e ai gerghi. Leggere il Decamerone è la sfida straordinaria affrontata da un gruppo di certaldesi, per lo più giovani, che attraverso la recitazione del testo ci guidano mirabilmente a comprenderlo, usando soltanto l'espressività della dizione, con l'aiuto di intermezzi musicali appositamente composti per ogni singola novella».
«Un autore del passato può essere restituito alla cultura in cui siamo immersi in più modi: se l'Ente Nazionale Giovanni Boccaccio si caratterizza tradizionalmente per l'impegno di natura storico-filologico, L'Oranona, fra le numerose attività che animano Certaldo e che ruotano intorno a Boccaccio, si distingue per un piccolo, grande miracolo: rendere largamente comprensibile e fruibile un testo medievale, valorizzare una continuità linguistica che rende la cultura italiana un unicum nel panorama europeo».
Pubblicato il 10 febbraio 2016