''2 Giugno 2020'', sono 123 i nuovi cittadini italiani empolesi a cui verrà consegnata a domicilio copia della Carta Costituzionale
Non ci saranno manifestazioni pubbliche. A casa dei nuovi cittadini arriverà anche una lettera scritta dal sindaco Brenda Barnini
EMPOLI - Da anni la Festa della Repubblica Italiana a Empoli acquista anche un altro valore aggiuntivo e di importante significato. Il sindaco Brenda Barnini e l'amministrazione comunale hanno abbinano alla Festa del 2 Giugno una cerimonia che va a coinvolgere tutti i nuovi cittadini italiani empolesi, ovvero coloro che nell'ultimo anno solare hanno ricevuto la cittadinanza italiana. Una grande città è quella che promuove e valorizza le sue differenze e al contempo crea appartenenza alla comunità.
Acquistare la cittadinanza italiana significa fare parte integrante della comunità.
Purtroppo quest'anno a causa della drammatica emergenza sanitaria dovuta al COVID-19 non saranno organizzate manifestazioni pubbliche per celebrare la ricorrenza.
Tuttavia sindaco e giunta hanno voluto comunque che la ricorrenza istituzionale si svolgesse, facendosi sentire vicini ai nuovi concittadini: tutti coloro che hanno ricevuto la cittadinanza nell'ultimo anno riceveranno nella proprio abitazione una lettera che accompagna una copia della Costituzione Italiana, la stessa copia che avrebbero ricevuto nella cerimonia che negli ultimi anni si è tenuto al Cenacolo degli Agostiniani. Fra domani, sabato 30 maggio, e lunedì 1 giugno le Costituzioni saranno consegnate.
In totale, fra il 2 giugno 2019 e il 2020, sono divenuti italiani 123 cittadini: la nazionalità più rappresentata, come lo scorso anno, è quella albanese (54), a seguire quella filippina (16), senegalese (12), romena (8), indiana (7), marocchina (6), peruviana (5), cinese (4), nigeriana(4), ma ci sono anche altre nazionalità di origine come ivoriana (1), moldava (2), polacca (2), tailandese (1) e ucraina (1).
Di seguito la lettera del sindaco di Empoli, Brenda Barnini.
Quest'anno ci troviamo a celebrare la Festa della Repubblica in un modo diverso da ciò che è previsto nel consueto cerimoniale ufficiale. E questa ricorrenza assume oggi un significato ancora più profondo di quello che solitamente gli è attribuito in condizioni "normali" dalle Istituzioni e dai cittadini italiani. Abbiamo affrontato uno dei periodi più difficili dal dopoguerra, dal punto di vista sanitario, economico, sociale e anche morale. Dopo le tante morti che hanno afflitto interi paesi, tante cittadine, borghi e intere città; dopo che con commozione abbiamo visto il lutto in intere comunità; dopo che abbiamo anche noi sofferto per i nostri malati, pregato per il nostro personale medico che lottava negli ospedali e pianto per i nostri morti, in noi è sorta forte una certezza: siamo riusciti a superare i momenti più duri di questa pandemia mondiale solo con il conforto e la sicurezza che ci è stata data dall'essere una comunità. E solo come comunità coesa potremo affrontare le sfide che ancora ci attendono in futuro. Solo camminando insieme potremo percorrere il difficile sentiero della ricostruzione di ciò che è andato perduto. Settantaquattro anni fa un sentiero simile lo fecero i nostri padri e i nostri nonni per tirarsi fuori dalle macerie della guerra e diventare una nazione moderna. Adesso tocca a noi percorrere quel sentiero, forti del loro esempio per diventare una nazione di nuovo prospera, in cui ciascuno si senta a casa e trovi nell'altro un buon compagno di strada.
Illuminati da un faro potente - la Costituzione che oggi ti regalo - in grado di illuminarci la via e di farci procedere quindi spediti e sicuri di non cadere.
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Pubblicato il 29 maggio 2020