72 anni fa la Liberazione di Poggibonsi, Bussagli: «Giorni di dolore e di speranza»

«Furono giorni di dolore e di speranza. Doveroso ricordare – dice il Sindaco - coloro che pagarono un forte tributo per la liberazione, la grande responsabilità che tanti nostri concittadini presero sulle proprie spalle per costruire e per donarci un paese migliore. La nostra scelta fu quella di stare dalla parte della democrazia e della libertà. Quell'insegnamento deve essere sempre presente, soprattutto oggi, soprattutto di fronte a fatti gravissimi che accadono»

 
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Settantadue anni dopo la città di Poggibonsi ricorda la Liberazione dal nazifascismo. «Una memoria che è nostro dovere promuovere. Poggibonsi era una città profondamente ferita, una città distrutta ma con la forza e l’entusiasmo per ripartire e ricostruire», dice il sindaco David Bussagli che ha partecipato questa mattina (18 luglio) alla cerimonia come ogni anno organizzata dall’Amministrazione in collaborazione con la sezione locale dell’Anpi. Il 72° anniversario della liberazione dal nazifascismo, con la fine della guerra e l'entrata a Poggibonsi delle brigate partigiane e delle truppe Alleate del generale Juin, è stato ricordato con la deposizione di due corone. La prima alla lapide in memoria della Liberazione in piazza XVIII luglio. La seconda nel sottopasso di largo Gramsci all’opera di Franco Giannini dedicata a “La Liberazione” che è stata svelata proprio l’anno passato nel corso delle celebrazioni per il 71° anniversario.

«Furono giorni di dolore e di speranza. Doveroso ricordare – dice il Sindaco - coloro che pagarono un forte tributo per la liberazione, la grande responsabilità che tanti nostri concittadini presero sulle proprie spalle per costruire e per donarci un paese migliore. La nostra scelta fu quella di stare dalla parte della democrazia e della libertà. Quell’insegnamento deve essere sempre presente, soprattutto oggi, soprattutto di fronte a fatti gravissimi che accadono e che intendono colpire al cuore la struttura stessa della nostra vita democratica».

La Liberazione di Poggibonsi. La storia

Poggibonsi fu liberata dopo dieci giorni di battaglia furibonda. Fondamentale fu il ruolo svolto dalle brigate partigiane poggibonsesi. Nei pressi della città i partigiani parteciparono attivamente alla battaglia contro l’occupazione nazi-fascista, fianco a fianco con le truppe alleate che avevano superato lo sbarramento tedesco nella zona di Cedda. Dopo i partigiani inseguirono i tedeschi fino oltre Barberino Val d’Elsa. Oltre ai partigiani, la liberazione di Poggibonsi avvenne in seguito all’avanzata delle truppe del corpo di spedizione francese comandate dal generale Alphonse Juin. Il fronte della guerra si spostò a Poggibonsi dopo che le truppe avevano combattuto aspramente nella zona tra Colle Val d’Elsa e San Gimignano. I soldati entrarono a Poggibonsi dove trovarono soltanto le macerie di una città deserta colpita dai bombardamenti alleati durante i mesi dell’occupazione tedesca.

Poggibonsi è stato un Comune socialista in epoca prefascista grazie ad un forte movimento operaio e contadino. Durante il periodo fascista furono diverse decine i processati dal Tribunale Speciale e i confinati. Molti di più furono coloro che, pur non essendo attivi nell’antifascismo, espressero una forte opposizione passiva al regime. Con lo scoppio della guerra ed il passaggio del fronte, forte fu l’impegno della Resistenza.

In foto: alcuni momenti della cerimonia di questa mattina

Pubblicato il 18 luglio 2016

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