8 marzo, 340 progetti ''al femminile'' pronti a partire
Il futuro è il networking “rosa”. Anche in agricoltura. E’ il risultato di un sondaggio realizzato da Donne Impresa Coldiretti Toscana in occasione dell’8 marzo. Secondo la principale organizzazione agricola la costruzioni di “reti d’impresa” e relazioni con altri settori del tessuto produttivo sono elementi indispensabili per rafforzare una ripresa fino a qui molto timida e fragile. Facile a dirsi sulla carta, più difficile da realizzare all’atto pratico
Il futuro è il networking “rosa”. Anche in agricoltura. E’ il risultato di un sondaggio realizzato da Donne Impresa Coldiretti Toscana in occasione dell’8 marzo. Secondo la principale organizzazione agricola la costruzioni di “reti d’impresa” e relazioni con altri settori del tessuto produttivo sono elementi indispensabili per rafforzare una ripresa fino a qui molto timida e fragile. Facile a dirsi sulla carta, più difficile da realizzare all’atto pratico: è questa la principale debolezza di una rete trasversale dove comparti apparentemente lontani “dialogano”, collaborano e generano economie. Una debolezza riconosciuta dalle imprenditrici agricole che in Toscana, capitale mondiale degli agriturismi dove sono al comando di quasi una struttura su due, si stanno organizzando sotto l’egida di Donne Impresa Coldiretti e del progetto di Campagna Amica, in gruppi di lavoro dove al centro c’è la crescita economica, umana e sociale non della singola impresa, ma del team di imprese (info su www.toscana.coldiretti.it). «L’esigenza di fare rete è molto più marcata nelle imprese guidate da donne – spiega Maria Cristina Rocchi, Responsabile Donne Impresa Coldiretti Toscana – poiché spesso devono far coincidere famiglia, figli e gestione dell’attività. Insieme, e questa è una convinzione sempre più consolidata, sono più forti e hanno maggiori opportunità di aprirsi a mercati nuovi e diversi rispetto a quello che è il core business di partenza. Penso ad un’impresa agricola tradizionale, che produce ortaggi, che vuole avvicinarsi anche al mercato delle confetture e della piccola distribuzione ma non ha strumenti, spazio e tempo per farlo. Penso alle fattorie didattiche, una delle grandi opportunità nella nostra regione, dove non sempre le professionalità didattiche sono presenti in azienda ed è necessario cercarle fuori. In campagna c’è una rete ancora tutta da inventare che va solo assecondata». In questa direzione vanno i Piani Integrati di Filiera della Regione Toscana sostenuti da Coldiretti: «stiamo seminando – analizza la Responsabile Donne Imprese - il futuro. Nel giro di un decennio il networking sarà molto diffuso».
All’atto pratico dei numeri il 2015 si è chiuso con l’inversione di tendenza dell’agricoltura che, per la prima volta negli ultimi cinque anni, registra un saldo positivo di aziende femminili in conseguenza, come già si è anticipato, agli incentivi regionali. Sono 176 le imprese agricole rosa in più (+1,4%) per un saldo finale di 13.089 (14%). L’agricoltura è il primo macrocomparto per la produzione di beni davanti all’industria e all’edilizia. Un chiaro segnale di una centralità e dinamicità imprenditoriale destinata a subire una nuova e potente spinta attraverso i progetti del Piano di Sviluppo Rurale con il protagonismo di 340 nuove aziende rosa under 35, di cui 253 ditte individuali e 87 insediate in società. Coldiretti stima che le imprese rosa che hanno partecipato all’ultimo bando del Pacchetto Giovani siano in grado di accendere almeno mille posti di lavoro diretti. «Una parte di questi progetti potrà già partire – conclude Maria Cristina Rocchi – poiché sono state finanziate, per la parte rimasta fuori la Regione Toscana ha assicurato una riapertura del bando così che anche queste imprese, oggi solo sulla carta, possano diventare realtà, dare lavoro e creare economie».
Per informazioni www.toscana.coldiretti.it, pagina ufficiale Facebook e @coldirettitosca
Pubblicato il 7 marzo 2016