A carnevale, i cenci con un buon bicchiere di vin santo

La tradizione della pasta dolce fritta a Carnevale

 CENCI DI CARNEVALE
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Considerati il dolce tipico di Carnevale sono semplici e gustosi, accompagnati da un bicchierino di vin santo poi sono una delizia.

Cenci e continuando a cercare tra i nomi regionali che li chiamano nei modi più disparati e creativi, troviamo anche chiacchiere, bugie, fiocchetti e meraviglie.

Tanti modi di chiamare un solo dolce che riassume in alcuni dei diversi nomi di cui si fregia, la particolare forma smerlata dei margini della pasta tagliata a strisce e fritta; curiosa l’accezione quando vengono definiti come “bugie” ma anche “frappa” però nel significato di ciarla o inganno oppure “galani” con il significato di persona che ha tempo da perdere: è per questo motivo che si considerano dolcezze carnevalesche, quando ogni scherzo vale?

Ecco di seguito la ricetta dell’Artusi per chi volesse rispettare la tradizione:

Ingredienti

Farina, grammi 240

Burro, grammi 20

Zucchero in polvere, grammi 20

Uova, N.2

Acquavite, cucchiaiate N.1

Sale, un pizzico

Preparazione

Fate con questi ingredienti una pasta piuttosto soda, lavoratela moltissimo con le mani e lasciatela un poco in riposo, infarinata e involtata in un canovaccio. Se vi riuscisse tenera in modo da non poterla lavorare, aggiungete altra farina. Tiratene una sfoglia della grossezza d’uno scudo, e col coltello o con la rotellina a smerli, tagliatela a strisce lunghe un palmo circa e larghe due o tre dita. Fate in codeste strisce qualche incisione per ripiegarle o intrecciarle o accartocciarle, onde vadano in padella (ove l’unto, olio o lardo, deve galleggiare) con forme bizzarre.

Spolverizzatele con zucchero a velo quando non saranno più bollenti. Basta questa dose per farne un gran piatto. Se il pane lasciato in riposo avesse fatto la crosticina tornatelo a lavorare.

Consiglio

Meglio usare la carta gialla per assorbire l’olio in eccedenza. Sono un delizioso dolce che si conserva per alcuni giorni in luogo asciutto.

E perché no? Un buon bicchiere di Vin Santo:

Felsina Vin Santo del Chianti Classico 2008
Frescobaldi Vinsanto del Chianti Quaranta Altari 2017
Usiglian del Vescovo Vin Santo del Chianti Occhio di Pernice 2011
Vin Santo di Carmignano Occhio di Pernice Artimino 2011

Sara Balugani

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Pubblicato il 3 febbraio 2021

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