A Certaldo ''Lavorare stanca o stanca di lavorare''. Sabato 30 maggio a “''I Macelli”''

Sabato 30 aprile alle ore 21.30, al Centro “I Macelli” di piazza Macelli 1 va in scena "“Lavorare stanca o stanca di lavorare”", una performance teatrale ideata da Valerio Signorini

 
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Sabato 30 aprile alle ore 21.30, al Centro “I Macelli” di piazza Macelli 1 va in scena "“Lavorare stanca o stanca di lavorare”", una performance teatrale ideata da Valerio Signorini, con Valerio Signorini, Greta F, Chiara Bollettino, Sara Patti.

Se mai meritassimo una libertà, essa sarebbe affrancamento dal lavoro, non occupazione sul lavoro” è la citazione, di Carmelo Bene, che presenta questo lavoro teatrale che utilizza, come è nello stile de I Macelli, più mezzi – lettura, video, danza – per raggiungere il proprio obiettivo. Lo spettacolo, alla vigilia del 1 maggio, è infatti una riflessione sul tema del lavoro, per mettere al centro il rapporto ambivalente che abbiamo con esso: il bisogno di lavoro come strumento di vita e mezzo di realizzazione personale, ma anche l'oppressione e la frustrazione che derivano da un'incessante ricerca in momenti come quello attuale.

Il termine Lavoro, dal latino Labor, indica Fatica – spiegano gli organizzatori – Noi cercheremo di far emergere il paradosso che vede l’uomo da sempre evitare la fatica, o tentare di diminuirla, e al tempo stesso cercare un’occupazione lavorativa, fino al parossismo d’implorarla nei periodi di calo dell’offerta. In particolare in questi momenti il lavoro conferisce senso alla nostra esistenza: faticando guadagniamo dei soldi, meritiamo un posto nella società e da essa siamo riconosciuti. È uno statuto esistenziale: se lavoriamo esistiamo, se non lavoriamo non esistiamo. Non avere oggi un’occupazione crea, come raramente nella storia, un senso di frustrazione ed angoscia che annulla essenzialmente la possibilità di una non-occupazione creativa, profondamente autoformativa. Carlo Rovelli ci ricorda che “Da ragazzo, Albert Einstein ha trascorso quasi un anno a bighellonare oziosamente [...] Se non si perde tempo non si arriva da nessuna parte, fatto che spesso dimenticano i genitori degli adolescenti. [...] Pochi anni dopo, nel 1905, aveva spedito tre articoli in un’unica busta alla principale rivista scientifica del tempo, gli «Annalen der Physik». Ciascuno dei tre valeva un Nobel.”

Recarsi tutti i giorni sul posto di lavoro è un azione che nell’attuale, non si pone più la domanda essenziale del desiderio (desidero farlo?), ma rimane allo stato di una mera accettazione senza interrogativi. Ma chi ci obbliga veramente? Il lavoro, per dirla con Carmelo Bene, dovrebbe essere fatto d’uomo, ovvero dovrebbe essere l’uomo il fine, e non soltanto uno strumento per far sussistere il sistema sociale, di cui sappiamo anche molto poco. Fabbricare, fabbricare, fabbricare / Preferisco il rumore del mare / Che dice fabbricare fare disfare / Fare disfare è tutto un lavorare / Ecco quello che so fare (Dino Campana, canti orfici).”

BIGLIETTI: €12 (Intero) / €10 (Ridotto Soci Coop & Sostenitori) / €8 (Under 35)

I Macelli - Piazza Macelli 1A | CERTALDO (FI)
Info e Prenotazioni: [email protected] / tel. 342 9611068
www.imacelli.it

Pubblicato il 28 aprile 2016

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