Addio a Alessandro Leogrande, Premio Pozzale Luigi Russo nel 2016 a Empoli

Scrittore, giornalista, filosofo, è stato vicedirettore de Lo Straniero, rivista diretta da Goffredo Fofi. Ha iniziato la sua attività giornalistica a Primavera Radio - Radio Popolare Salento. Scriveva per il Corriere del Mezzogiorno e collaborava con Radio Tre. Ma le sue collaborazioni sono state innumerevoli, da l'Internazionale a Pagina99, dal Riformista alla rivista Minima&Moralia, con una produzione continua e intensa di scritti e lavori giornalistici che hanno affrontato tematiche, oltrepassando i confini nazionali

 
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Il sindaco di Empoli Brenda Barnini, a nome della giunta e di tutta l’amministrazione comunale, esprime il proprio cordoglio e la vicinanza alla famiglia di Alessandro Leogrande, scomparso ieri, domenica 26 novembre 2017, nella sua abitazione a Roma, a soli quarant’anni.

Leogrande è stato uno dei vincitori del premio Pozzale letterario Luigi Russo, edizione 2016, con il libro ‘La frontiera’ (Milano, Feltrinelli, 2015).

Scrittore, giornalista, filosofo, è stato vicedirettore de Lo Straniero, rivista diretta da Goffredo Fofi. Ha iniziato la sua attività giornalistica a Primavera Radio - Radio Popolare Salento. Scriveva per il Corriere del Mezzogiorno e collaborava con Radio Tre. Ma le sue collaborazioni sono state innumerevoli, da l'Internazionale a Pagina99, dal Riformista alla rivista Minima&Moralia, con una produzione continua e intensa di scritti e lavori giornalistici che hanno affrontato tematiche, oltrepassando i confini nazionali.

Il suo impegno è sempre stato rivolto a raccogliere e denunciare le condizioni di sfruttamento, di prostrazione morale, di molti migranti superstiti alle traversate del Mediterraneo dalle coste settentrionali d’Africa.

Nei suoi libri, ed era così proprio nella sua opera ‘La Frontiera’, Alessandro ci portava a bordo delle navi dell’operazione Mare Nostrum e pescava le parole dai fondali marini in cui stanno incastrate e nascoste.  Ci portava a conoscere trafficanti e baby-scafisti, insieme alle storie dei sopravvissuti ai naufragi del Mediterraneo al largo di Lampedusa; ricostruiva la storia degli eritrei, popolo tra i popoli forzati alla migrazione da una feroce dittatura, causata anche dal colonialismo italiano; ci raccontava l’altra frontiera, quella greca, quella di Alba Dorata e di Patrasso, e poi l’altra ancora, quella dei Balcani e fino alla Libia.

Pubblicato il 27 novembre 2017

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