Agitazione alla Rcr di Colle. I sindacati: «La direzione non rispetta gli accordi e i lavoratori»
Dopo le assemblee di qualche settimana fa ed in coerenza con quanto era stato condiviso con i lavoratori della RCR Cristalleria Italiana, Femca Cisl, Filctem Cgil e Uiltec Uil, di concerto con la RSU, stanno portando avanti un percorso che mette ancora una volta in evidenza la precaria situazione in cui versa da anni la storica azienda di Colle di Val D’Elsa
Dopo le assemblee di qualche settimana fa ed in coerenza con quanto era stato condiviso con i lavoratori della RCR Cristalleria Italiana, Femca Cisl, Filctem Cgil e Uiltec Uil, di concerto con la RSU, stanno portando avanti un percorso che mette ancora una volta in evidenza la precaria situazione in cui versa da anni la storica azienda di Colle di Val D’Elsa.
«Pochi giorni fa - dichiarano i sindacati -, a seguito di una richiesta urgente avanzata dalla RSU e dalle organizzazioni sindacali, si è svolto un incontro presso la sede della Regione Toscana con la presenza anche del Sindaco di Colle di Val d’Elsa. Dopo le preoccupazioni espresse da parte sindacale, la Regione si è resa disponibile a monitorare costantemente la situazione, impegnandosi - per quanto possibile - a favorire eventuali contatti fra azienda e soggetti terzi, utili a ridurre le sofferenze di RCR in termini sia commerciali che di finanziamento.
«La difficile situazione aziendale - spiegano in una nota stampa - che si trascina ormai da molto tempo, accentuata dagli obblighi di RCR verso i creditori in funzione del più recente concordato preventivo, ha sempre visto sindacato e lavoratori agire con forte senso di responsabilità, tanto che le stesse maestranze si sono fatte spesso carico di scelte gravose e difficili: anni ed anni di ammortizzatori sociali, significativi tagli alla busta paga, graduale riduzione di personale.
«Recentemente - dicono -, dopo la firma del contratto di solidarietà nello scorso dicembre, le relazioni sindacali hanno visto un improvviso deterioramento a causa dell’atteggiamento assunto dalla direzione aziendale, la quale, sorda dinanzi alle osservazioni e proposte sindacali, ha deciso unilateralmente di rimuovere alcuni lavoratori dal proprio reparto, creando di fatto malcontento e disparità di trattamento tra colleghi e contravvenendo agli affidamenti che nell’ambito della definizione del contratto di solidarietà si erano raggiunti, compresa la non possibilità di spostare un lavoratore da un reparto all’altro se non per motivi condivisi.
«Nel momento attuale - concludono -, in cui alla base dovrebbero esserci dei rapporti costruttivi e collaborativi da parte di tutti gli attori, le inspiegabili scelte aziendali non fanno che peggiorare il difficile clima interno che da anni vede i lavoratori messi a dura prova. La RSU ha quindi promosso lo stato di agitazione sindacale con il blocco degli straordinari e dei cambi turno, oltre che iniziative di sciopero non ancora calendarizzate. Iniziative che saranno destinate ad accentuarsi qualora RCR non intenda ritornare sui propri passi, rifiutando nei fatti quel modello di relazioni sindacali che, pur nelle difficoltà descritte, ha permesso a RCR di essere ancora in attività.
Pubblicato il 31 maggio 2016