Appello urgente dell'Associazione Sigerica: «Salviamo la pieve di San Giovanni Battista a Mensano»

Uno dei luoghi più suggestivi della Valdelsa, la Pieve di San Giovanni Battista che si trova a Mensano, nel Comune di Casole d'Elsa, è stata resa inagibile nei giorni scorsi. Gli abitanti del borgo avevano denunciato la presenza di calcinacci e detriti, ma a destare preoccupazione era stato soprattutto lo spostamento di un concio di un arco. E infatti, dopo la consueta messa domenicale, i vigili del fuoco hanno stabilito la messa in sicurezza dell'edificio

 
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Uno dei luoghi più suggestivi della Valdelsa, la Pieve di San Giovanni Battista che si trova a Mensano, nel Comune di Casole d'Elsa, è stata resa inagibile nei giorni scorsi. Gli abitanti del borgo avevano denunciato la presenza di calcinacci e detriti, ma a destare preoccupazione era stato soprattutto lo spostamento di un concio di un arco. E infatti, dopo la consueta messa domenicale, i vigili del fuoco hanno stabilito la messa in sicurezza dell'edificio.

L'antica chiesa, proprietà dell'Arcidiocesi di Siena, ne ha viste di belle nel corso della sua millenaria storia. Nonostante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, è tuttora il fulcro della piccola frazione casolese, luogo di ritrovo dei credenti e non solo (per la Festa della Madonna che ogni anno viene tradizionalmente organizzata).

L’Associazione Sigerica (associazione culturale non a fini di lucro, che si occupa della salvaguardia del patrimonio artistico, storiche ed archeologico della Va

ldelsa) rilancia con forza l’appello di tutti coloro che hanno a cuore la salvezza di questo gioiello artistico, conosciuto e visitato da turisti provenienti da tutto il mondo, nonché luogo centrale di socialità e aggregazione della comunità di Mensano e delle zone limitrofe.

«Già a suo tempo infatti - spiega l’Associazione Sigerica con una nota stampa - avevamo cercato di confrontarci con l’Arcidiocesi, proprietaria della Chiesa in oggetto, riguardo alle terribili condizioni in cui verteva la Canonica, (primo crollo avvenuto nel mese di marzo del 2015) che già allora aveva urgentissimo bisogno di un intervento di salvataggio almeno provvisionale, che tutt’oggi non è stato fatto, con ulteriori crolli avvenuti di recente».

«A fronte di tale richiesta - continua l'associazione - non abbiamo avuto alcun riscontro. Visti gli ulteriori sviluppi, con questo appello desideriamo sensibilizzare tutti coloro che possono in qualche modo contribuire al recupero e salvaguardia di questo monumento. A tale fine preghiamo tutti i cittadini di scrivere a info@torracciadichiusi.it nel caso qualcuno possa avere contatti ed informazioni utili in merito, in modo da poter valutare una eventuale azione concreta di raccolta fondi nel caso che gli organismi deputati non si attivino rapidamente prima che la situazione diventi irrimediabile».

Le foto descrittive dello stato di degrado che abbiamo verificato a seguito dei sopralluoghi

Pubblicato il 23 novembre 2015

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