Arrestato a Castelfiorentino: aveva presentato documenti falsi per eludere i domiciliari
La Corte d’Appello ha emesso un provvedimento di aggravamento di misura cautelare ordinando la custodia cautelare in carcere del giovane, per aver presentato documentazione falsificata in modo da ottenere permessi lavorativi. I carabinieri della Stazione di Castelfiorentino hanno quindi eseguito nella sera di ieri il provvedimento traducendo il soggetto presso il carcere di Sollicciano
I Carabinieri della Stazione di Castelfiorentino hanno arrestato R.M., 27 enne di origine albanese di Castelfiorentino, in esecuzione dell’aggravamento della misura cautelare. All’uomo, arrestato in flagranza a Firenze nel marzo scorso per ricettazione e illecito utilizzo carte di pagamento, il Giudice aveva in un primo momento prescritto l’obbligo di dimora (con permanenza domiciliare notturna) e di presentazione alla Procura Giuridica.
Incurante di ogni prescrizione, l'uomo non si era affatto presentato dai Carabinieri del posto che lo avevano rintracciato solo diversi giorni dopo, a casa di un connazionale. Successivamente aveva comunque violato il provvedimento, allontanandosi dalla propria abitazione in orario notturno. Il 10 aprile di quest'anno era stato quindi arrestato dai militari e sottoposto agli arresti domiciliari su provvedimento dello stesso giudice, ne avevamo parlato in un precedente articolo.
Il ragazzo, dopo qualche giorno, aveva richiesto e ottenuto dal Tribunale di Firenze il permesso per recarsi quotidianamente a lavoro (dalle 6 alle 14) presso una ditta di Colle di Val d’Elsa. Successivamente, quando il procedimento penale era in fase di appello, il detenuto aveva richiesto alla Corte d’Appello di Firenze (nonostante non ve ne fosse motivo, perché già autorizzato) i permessi per poter lavorare presso un’azienda di Prato gestita da due connazionali.
Poiché non vi era stata alcuna comunicazione relativa alla cessazione del rapporto di lavoro con l’azienda di colligiana, la nuova istanza ha insospettito i Carabinieri di Castelfiorentino che hanno pertanto avuto dubbi sull’autenticità della documentazione presentata all’epoca. Hanno quindi attivato i Carabinieri di Colle Val d’Elsa per verificare se quanto raccontato dal giovane corrispondesse al vero: effettivamente la società esisteva ma non era operativa da due anni e soprattutto R. M. non era minimamente conosciuto dai titolari.
La Corte d’Appello ha pertanto emesso un provvedimento di aggravamento di misura cautelare ordinando la custodia cautelare in carcere del giovane, per aver presentato documentazione falsificata in modo da ottenere permessi lavorativi. I carabinieri della Stazione di Castelfiorentino hanno quindi eseguito nella sera di ieri il provvedimento traducendo il soggetto presso il carcere di Sollicciano.
Pubblicato il 23 ottobre 2018