Arrestato a Sovicille per ricettazione. Aveva rubato un furgone, lo teneva nascosto in una villa
Il furgone aveva un GPS ben nascosto nella carrozzeria e le indicazioni satellitari indirizzavano i militari in un’area ben delimitata dalle parti di Monteriggioni, senza tuttavia rintracciarlo su strada. Si sono diretti allora verso una lussuosa villa di proprietà di un’importante famiglia senese. Dall'esterno i Carabinieri hanno individuato un furgone bianco, ben defilato sotto un leccio secolare, e hanno visto che la targa corrispondeva a quella ricercata. A breve distanza dal mezzo c'era l'uomo, il custode della villa che è normalmente disabitata. Lo hanno pertanto fermato: sosteneva di non sapere nulla di quel furgone
Ieri i Carabinieri della Stazione di Sovicille hanno denunciato in stato di libertà per ricettazione un uomo di origine albanese e 49 anni, residente a Poggibonsi, muratore, con precedenti denunce per reati di matrice predatoria. Egli, a seguito di una breve indagine, è stato sorpreso in possesso di un furgone Fiat Ducato bianco che era stato rubato presso una grossa ditta di Sovicille la notte precedente.
Il furgone aveva un GPS ben nascosto nella carrozzeria e le indicazioni satellitari indirizzavano i militari in un’area ben delimitata dalle parti di Monteriggioni, senza tuttavia rintracciarlo su strada. Si sono diretti allora verso una lussuosa villa di proprietà di un’importante famiglia senese. Dall'esterno i Carabinieri hanno individuato un furgone bianco, ben defilato sotto un leccio secolare, e hanno visto che la targa corrispondeva a quella ricercata. A breve distanza dal mezzo c'era l'uomo, il custode della villa che è normalmente disabitata. Lo hanno pertanto fermato: sosteneva di non sapere nulla di quel furgone.
«E' stato denunciato - commentano i militari - alla Procura della Repubblica per un reato ben più grave del furto che gli sarebbe convenuto ammettere, anche se in certi ambienti qualcuno insegna che è bene negare sempre. Grava ora su di lui un’accusa di ricettazione della quale dovrà rispondere alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siena. I proprietari della villa informati dei fatti dovrebbero forse ora avere più cura nella scelta del custode».
Pubblicato il 29 marzo 2018