Bancarotta fraudolenta ed evasione fiscale: imprenditore arrestato ed interdetto per un anno
In corso sequestro di 534 autovetture
I militari del Comando Provinciale di Firenze, al termine di una complessa attività d’indagine in materia di evasione fiscale e reati fallimentari, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione degli arresti domiciliari - a firma del dott. Piergiorgio Ponticelli, Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Firenze, su richiesta della Procura della Repubblica di Firenze - nei confronti di un imprenditore di origini siciliane ma residente a Empoli.
L’ordinanza è stata emessa poiché l’imprenditore non si è attenuto alle prescrizioni di un precedente provvedimento - a firma del dott. Gianluca Mancuso, Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Firenze, anch’esso richiesto della Procura della Repubblica di Firenze - di interdizione per un anno dall’esercizio di attività di impresa, che lo aveva colpito ad inizio 2021 in quanto indiziato di evasione fiscale, occultamento di scritture contabili e bancarotta fraudolenta aggravata documentale e patrimoniale in relazione alla gestione di 2 società di capitali, ora fallite, aventi sede a Capraia e Limite (FI) e Vinci (FI), entrambe operanti nel settore del commercio di auto usate.
Contestualmente è in corso di esecuzione, nei confronti dello stesso imprenditore, un provvedimento di sequestro - a firma del dott. Cristian Soscia, Giudice delegato presso il Tribunale Fallimentare di Firenze, ugualmente richiesto dalla Procura della Repubblica di Firenze - avente ad oggetto 534 autoveicoli di proprietà di una delle due società di capitali e non consegnati al curatore fallimentare.
L’intera attività di indagine scaturisce da una ricognizione della Sezione Aerea di Pisa della Guardia di Finanza, effettuata nel gennaio 2019 con un elicottero allestito per il controllo economico del territorio, durante la quale l’attenzione dei Finanzieri del Comparto Aeronavale del Corpo è caduta su un’area periferica di Empoli in cui erano parcheggiate numerose autovetture. Da una prima analisi effettuata dalla Compagnia di Empoli, appositamente attivata, è emerso che molte di tali auto erano oggetto di fermo amministrativo (c.d. “ganasce fiscali”), quale garanzia derivante dal mancato pagamento di debiti erariali, per complessivi 6 milioni di euro, e risultavano di proprietà di una società di capitali operante nel settore della compravendita di auto usate.
Ne è emerso un quadro piuttosto articolato, che ha visto al centro il citato imprenditore, il quale, attraverso la gestione delle 2 società di capitali, ha acquistato, nel corso degli ultimi anni, 534 veicoli usati, di cui 380 gravati dalle c.dd. “ganasce fiscali”, poi rivendendoli, senza passaggio di proprietà formale, a soggetti terzi, i quali spesso circolavano senza pagare né assicurazione né bollo e senza effettuare la revisione.
In un caso, ad esempio, alla guida di uno di questi autoveicoli, nell’agosto del 2018, era stato arrestato dagli stessi militari di Empoli un soggetto - poi condannato - nell’ambito di un’operazione antidroga che aveva portato al sequestro di circa 700 kg di hashish.
L’amministratore empolese, inoltre, non ha presentato alcuna dichiarazione fiscale e ha continuato a maturare debiti nei confronti dell’Erario, per più di 800.000 euro, tanto che la Procura della Repubblica di Firenze ha richiesto e ottenuto il fallimento delle predette società.
A fronte del primo provvedimento di interdizione, le Fiamme Gialle empolesi, tra la primavera e l’inizio dell’estate del corrente anno, hanno però accertato che l’imprenditore non ha ottemperato al divieto di esercitare la professione, continuando a operare nel settore della compravendita di autoveicoli tramite prestanome: prontamente notiziata, la Procura della Repubblica ha quindi richiesto e ottenuto dal Tribunale l’aggravamento della misura e l’applicazione degli arresti domiciliari con apposizione del braccialetto elettronico e divieto di comunicazione con terze persone, che è stata ora eseguita in provincia di Trapani dal reparto competente del Corpo, ove l’imprenditore si trovava presso parenti durante il periodo estivo.
Le contestuali operazioni di sequestro dei mezzi, che saranno eseguite su tutto il territorio nazionale, hanno già condotto al ritrovamento delle prime autovetture, che saranno consegnate alla curatela del fallimento per la vendita e il ristoro delle casse dello Stato.
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Pubblicato il 20 agosto 2021