Boschi in fiamme a Massarosa, Giani sul posto. Preoccupazione per il cambio di vento
Tre frazioni sono già state evacuate. Alle otto di sera si stimano bruciati quasi 500 ettari
Continuano a bruciare i boschi attorno a Massarosa in Versilia: oltre 350 gli ettari percorsi dalle fiamme alle quattro e mezzo del pomeriggio nell’incendio che si è sviluppato la sera prima, quattrocento e forse più il conto degli ettari bruciati due ore più tardi e cinquecento, ultima stima attorno alle otto. Il tremendo rogo del Monte Serra a Calci, nel 2019, ne bruciò un migliaio, tanto per avere un termine di paragone. Ma qui l’incendio, sospinto dal vento, non è ancora domato: alle sei del pomeriggio solo il 30 per cento del fronte era infatti in contenimento, quello a sud-ovest, e si prepara una notte di grande impegno per operatori e volontari. Alle nove il vento peraltro girerà e potrebbe complicare ulteriormente la situazione. L’abitato di Fibbialla è stato colpito dalle fiamme ed evacuato e pure da Valpromaro, nel comune di Camaiore, sono stati fatti allontanre i residenti. Minacciato da un salto del fuoco, l’ennesimo, con i tizzoni sospinti in alto dalla colonna di calore e poi a chilometri di distanza dal vento, anche Gualdo, che alle sei e mezzo del pomeriggio si è deciso per precauzione di evacuare.
Intanto donne e uomini del servizio anticincendi boschivi regionale continuano a lavorare per contrastare le fiamme. Dall’alto quattri canadair della Protezione civile nazionale sganciano l’acqua e poi si tuffano verso il mare a ricaricare i serbatoi. Lo faranno finché c’è luce. Altri quattro elicotteri del servizio antincendio regionale, finché il sole non tramonterà, fanno la spola tra l’incendio e il lago di Massaciuccoli, sganciando secchi di acqua ogni tre o quattro minuti. A terra sono all’opera trenta squadre del servizio antincendio ed altre dei vigili del fuoco, in supporto ed operativi nel momento in cui il rogo si avvicini alle abitazioni.
L’odore acre del fumo si avverte in autostrada fin dall’uscita di Lucca, ancora prima di vedere la colonna di fumo. Sulla "bretella" Lucca-Viareggio non si può transitare, E la complessità dell’incendio la si intuisce appena, venendo dal lago di Massaciuccoli, ti si parano davanti le colline di Massarosa: non una sola colonna di fumo e un focolario, ma più di uno. Con la piazza del mercato del paese diventata il centro di direzione e coordinamento delle operazioni, brulicante di mezzi e persone.
Sul posto, poco dopo le sei del pomeriggio, è arrivato anche il presidente della Toscana Eugenio Giani, che ha voluto fare il punto della situazione con il direttore delle operazioni e gli operatori, preoccupato dalla gravità del rogo.
"Stiamo lavorando per contenere e contrastare il fuoco in ogni modo: 140 persone si sono riversate lungo il fronte in questo ore - spiega Giani - ma la situazione è complicata: non è un incendio che si sviluppa in modo lineare e continuo, ma con salti anche di diversi chilometri che costringono a rivedere continuamente i piani di intervento. Si tratta di più falò a macchia di leopardo, il che rende complicate le operazioni di spegnimento”.
"Già molte case sono state evacuate - commenta - contiamo ad ora già cento sfollati. Alcuni hanno trovato riparo da parenti, per altri è stata attrezzata per la notte la scuola del paese. Preoccupa il cambio del vento atteso per le 21, il che potrebbe spostare di nuovo il fronte”. Il presidente Giani ringrazia gli operatori che stanno lavorando senza sosta da ventiquattro ore e i responsabile della Protezione civile nazionale Curcio, che “ha messo velocemente a disposizione quattro canadair e un quinto è in arrivo".
"Speriamo - conclude Giani - che almeno il vento si affievolisca".
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Pubblicato il 19 luglio 2022