Bronzi di San Casciano dei Bagni, il direttore degli scavi a Valdelsa.net: ''Scoperta sensazionale e ce ne saranno altre''

Il commento dell'archeologo Emanuele Mariotti che ha diretto i lavori sullo scavo: ''Ci aspettano altre sorprese, portato alla luce opere straordinarie''

 SAN CASCIANO DEI BAGNI
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"Il fatto straordinario al di là della bellezza e del numero delle statue è che nei prossimi anni ci saranno sicuramente altre scoperte". E' il giorno dopo la scoperta sensazionale dei bronzi di San Casciano dei Bagni, un patrimonio inestimabile riportato alla luce dopo oltre 2.000 anni che era rimasto sepolto, custodito dal fango e dalle acque termali. Questa mattina abbiamo raggiunto per telefono il dottor Emanuele Mariotti, direttore delle scavo sul campo al santuario termale che giusto ieri ha svelato al mondo le proprie meraviglie sommerse: oltre 20 statue di bronzo, migliaia di monete e piccole sculture ex voto.

"Ci aspettavamo di rinvenire le terme pubbliche e invece ci siamo imbattuti nel Santuario termale: il deposito votivo con statue ed ex voto in bronzo che prima gli etruschi e poi i romani affidavano alle acque e agli dei per curarsi - racconta Mariotti - sono tutti oggetti (statue di bronzo, monete) scoperti nel loro contesto originale è questo aiuta a ricostruire la storia religiosa, medica e termale del luogo". E' questa la ricompensa portata avanti per 16 settimane di lavoro che hanno visto coinvolti più di 60 studenti e studentesse provenienti da università nazionali ed internazionali sotto il coordinamento del professor Jacopo Tabolli dell'Università di Siena.

Questo patrimonio culturale è stato recuperato in condizioni altrettanto particolari: "L’assenza di ossigeno, la presenza di argilla e le proprietà chimiche con pochissimo zolfo hanno preservato perfettamente bronzi e monete di epoca romana e imperiale, ce ne sono migliaia perfettamente conservate - spiega Mariotti - una volta estratti, però, hanno bisogno di un consolidamento e di essere curati immediatamente perché poi parte il processo di ossidazione e per questo - in merito alla collocazione attuale delle opere - portate immediatamente al centro di restauro a Firenze, lo stesso che a suo tempo si occupò dei bronzi di Riace".

E non finisce qui. Già, perché oltre all'importanza della scoperta ci sono tutte le informazioni che reperti così importanti portano con sé, a partire dalle applicazioni sugli studi in merito al periodo di transizione tra l'epoca etrusca e quella romana: "È un tema attuale perché si parla di commistione culturale - racconta Emanuele Mariotti a Valdelsa.net - gli etruschi che conquistati dai romani continuano ad affermare la propria origine scrivendo in etrusco, poi i romani che si presentano al santuario e dedicano statue in lingua latina e quindi si parla di un processo lungo 150-200 anni molto complesso che era noto ma che acquista una maggiore chiarezza alla luce dei ritrovamenti che sono la prova provata di questo passaggio".

Insomma, l'8 novembre 2022 è già una data che verrà ricordata come la più grande scoperta di statue 50 anni dopo i bronzi di Riace. Non è che l'inizio per San Casciano dei Bagni e tutto il territorio senese e toscano che è già stato profondamente toccato da questa scoperta. "Il paese vive di terme, di turismo  anche di alto livello ma è un paese piccolo di 1.600 abitanti - conclude il direttore degli scavi Mariotti - e dunque portare per quattro mesi decine di ragazzi giovani, rinnovare l’interesse termale e avere il progetto di creare a breve un nuovo grande museo ed un hub di ricerca internazionale in cui verranno a studiare le meraviglie delle terme di San Casciano dei Bagni, credo sarà una grandissima opportunità e il comune e l’amministrazione e la comunità tutta ne è perfettamente consapevole".

Yasmina Nunziata

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Pubblicato il 9 novembre 2022

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