Calcio amatoriale, troppe aggressioni verso gli arbitri. Direttore di gara costretto a sospendere la partita
L'arbitro, vittima di un'aggressione da parte di un giocatore che ha fatto temere anche per la propria incolumità fisica, è dovuto addirittura ricorrere alla sospensione della partita, con conseguente sconfitta a tavolino per la società cui appartiene il cartellino dell'atleta
Il calcio amatoriale UISP Empoli Valdelsa sosta per le festività di fine anno in un clima non esattamente natalizio. Nel corso della giornata di calcio a 11 di ieri si sono infatti verificati tre gravi episodi di aggressione nei confronti dei direttori di gara, che hanno determinato pesanti sanzioni disciplinari a carico dei tesserati, rei di tali atteggiamenti violenti, oltre a severe penalizzazioni per le rispettive squadre di appartenenza. Nel caso più grave l'arbitro, vittima di un'aggressione da parte di un giocatore che ha fatto temere anche per la propria incolumità fisica, è dovuto addirittura ricorrere alla sospensione della partita, con conseguente sconfitta a tavolino per la società cui appartiene il cartellino dell'atleta. Negli ultimi anni non sono purtroppo mancati scontri, risse in campo e vari atteggiamenti poco edificanti che hanno coinvolto atleti e dirigenti, ma è la prima volta che si verificano, peraltro nella stessa giornata, ben tre episodi di aggressione diretti a colpire gli arbitri UISP.
«Siamo sorpresi e amareggiati. Evidentemente si è raggiunto un livello di esasperazione agonistica che trascende il fatto sportivo - afferma Roberto Cellai, responsabile SDA Calcio UISP Empoli Valdelsa - sono tensioni che non ci appartengono, del tutto estranee ai valori fondanti della UISP. Il calcio amatoriale che rappresentiamo vuol essere divertimento, aggregazione, lealtà e rispetto. Condanniamo con fermezza questi episodi di aggressione nei confronti dei nostri arbitri che, pur commettendo degli errori, svolgono il loro ruolo con serietà e passione e sono garanti del corretto svolgimento dell'evento sportivo».
La speciale classifica della Coppa Disciplina, adottata dal Comitato di Via XI Febbraio, rappresenta in genere un ottimo deterrente per contrastare i comportamenti violenti e scorretti dal punto di vista disciplinare ma, al giro di boa del campionato di calcio a 11, sono già 4 le squadre che hanno superato quota 100 e ben 5 che hanno superato quota 200, di cui una società oltre i 400 punti. A 300 scatta la sanzione di un punto di penalizzazione in classifica.
«Occorre una maggiore collaborazione da parte di tutti, per far sì che certi gravi episodi non si ripetano - prosegue Roberto Cellai - in particolare, mi aspetto un maggior senso di responsabilità da parte dei dirigenti delle società che, essendo più esperti e meno coinvolti emotivamente nelle dinamiche agonistiche della gara, dovrebbero contribuire a attenuare le tensioni, non a enfatizzarle. Dobbiamo abbassare i toni tutti insieme, favorire il dialogo e la comunicazione, mettendo gli arbitri nelle condizioni di sbagliare il meno possibile e di svolgere con serenità il proprio ruolo».
Pubblicato il 25 dicembre 2019