Campinoti, in bici da Roma a Siena

Un progetto nato per sensibilizzare in relazione alla sclerosi, la prossima sfida quella dei 50 km nel deserto

 ALESSANDRO CAMPINOTI
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Alessandro Campinoti ha lanciato un progetto che è ragione di pragmatismo, caparbietà e forza d’animo. Ha, infatti, deciso di percorre in bicicletta il tratto da Roma a Siena. Quello che rende questa prospettiva straordinaria sono le ragioni.

«L’operazione nasce dal fatto - afferma Alessandro Campinoti - che ho la sclerosi, tutti mi consigliavano di fare del movimento, sono così tornato al mio primo amore che è sempre stato la bicicletta. Ho ricominciato ad andare in bici, ad allenarmi. Buona parte del mio tempo la passo a Roma, anche se casa mia è Colle. Mi sono posto il problema che d’estate ritorno a casa e non volevo lasciare la bici a Roma, ma riportarla in Toscana, quindi perché non ritornare in bici. Da qui sono scaturiti i ricordi di quando mio padre mi portava da Colle a Cecina in bicicletta».

Chiaramente Roma-Siena, non è Colle-Cecina, infatti, Campinoti ha deciso di spezzare il tragitto in tre volte, con tre tappe

«Ideato ciò, però - continua Campinoti - ho deciso di associarci un messaggio, che anche con la sclerosi è possibile fare qualcosa, fare delle imprese, non è una malattia invalidante. Non deve essere questo il pensiero che passa per la testa di chi ne è affetto. Ecco perché ho avuto questa idea. Non mi sono mosso con delle associazioni, è un’iniziativa mia personale, al di fuori di ogni ente. Ha solo l’obiettivo di sensibilizzare. Mi sono creato un marchio, ho trovato uno sponsor, che è quello che ha pagato tutte le maglie, il resto degli stemmi sulle maglie sono stati tutti inseriti gratuitamente. Seguirà anche un’operazione di marketing con alcuni personaggi popolari. L’arrivo è previsto a Siena».

Quella di Campinoti è l’impresa di chi di imprese se ne intende, ma oggi sta affrontando quella della vita. Lo fa con il sorriso sulla faccia, con la sua proverbiale voglia di scherzare, di guardare il mondo sempre con speranza, senza perdersi d’animo, senza spocchia né puzza sotto il naso, vivendo questo progetto come vive Piazza Arnolfo.

Sarà una delle prime iniziative perché già per il prossimo anno sta lavorando ai 50 km a piedi nel deserto.

«Tutto questo sempre in solitaria - conclude Campinoti - tanti si sono proposti, però credo che la sclerosi non sia una malattia collettiva, ma personale. Voglio fare queste iniziative da solo, sono delle sfide contro di me».

Lodovico Andreucci

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Pubblicato il 16 giugno 2021

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