Cardiologia interventistica alle Scotte: ottimi risultati grazie alla collaborazione interaziendale
Nel 2022 effettuate 120 procedure di TAVI su pazienti provenienti da tutta l'area vasta Toscana sud est
Primi risultati concreti e positivi a seguito della collaborazione tra Azienda ospedaliero-universitaria Senese e Azienda Usl Toscana sudest sulla rete per le cardiopatie strutturali, formalizzata a febbraio 2022. Ad oggi si raccolgono i primi significativi dati di attività: le procedure di TAVI eseguite sino ad ora all’ospedale Santa Maria alle Scotte sono 120, con pazienti provenienti da tutta l’area vasta grazie alla collaborazione con il territorio, e si stima di arrivare a 140 entro la fine dell’anno.
«Una volta a settimana ci incontriamo a Siena con i colleghi di Arezzo e Grosseto, compresi i tecnici e gli infermieri, per un percorso di formazione e partecipazione attiva alle sedute operatorie nelle sale della cardiologia interventistica delle Scotte, al fine di garantire un appropriato e tempestivo trattamento a tutti i pazienti dell’area vasta sudest - spiega il cardiologo Massimo Fineschi, direttore della Cardiologia interventistica dell’Aou Senese - in un anno la mortalità per questo tipo di interventi fatti a Siena, a 30 giorni, è risultata la più bassa di tutta la Toscana, lo 0.8% a fronte di una media regionale di 1.2%: un risultato importante frutto anche del grande lavoro di squadra all’interno della cardiologia interventistica senese e per il Dipartimento Cardio-Toraco-Vascolare diretto dalla professoressa Serafina Valente. Le cardiopatie valvolari - prosegue Fineschi - sono alterazioni cardiache di tipo strutturale che compromettono il normale funzionamento del cuore: colpiscono circa il 13% della popolazione con età superiore ai 75 anni e con una elevata mortalità, in assenza di un adeguato trattamento. Si tratta di patologie per le quali l’approccio interventistico tramite TAVI e Mitraclip è sempre più rilevante, in termini di efficacia e riduzione del rischio clinico, come indicato nelle ultime linee guida europee».
In sostanza si tratta di un modello organizzativo ottimale per condividere le risorse ed integrare le professionalità in funzione di una strategia che consente la crescita culturale omogenea dei professionisti ed un migliore trattamento per tutti i pazienti, rispondendo così ad un bisogno di salute reale della popolazione. «L’attuazione di questo percorso ha consentito quindi un significativo incremento dell’attività interventistica strutturale ed un ottimo risultato sugli esiti di cura - aggiunge Fineschi - siamo prossimi alle 1.000 procedure totali di sostituzione valvolare aortica percutanea e alle 50 procedure di riparazione percutanea della mitrale, procedura che abbiamo iniziato più recentemente. Questi traguardi - conclude Fineschi - sono stati possibili grazie alla grande professionalità ed all’impegno di tutte le figure professionali che lavorano nella Cardiologia Interventistica di Siena: medici, infermieri e tecnici di radiologia».
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Pubblicato il 5 dicembre 2022