Casole d'Elsa, il Comune condannato a un risarcimento di oltre un milione per Le Vigne
E' il primo giugno del 2007, più di dieci anni fa, quando la Procura di Siena comincia a indagare sul complesso immobiliare delle Vigne, nel Comune di Casole d’Elsa. Pochi giorni dopo, il 20 giugno, il Corpo Forestale dello Stato mette i sigilli alla lottizzazione che si trova nel bosco de La Selva. Il complesso immobiliare è di circa 13mila metri quadri, formato da sei palazzine, anche di tre piani, con tanto di piscina condominiale. Il provvedimento della Procura fa riferimento a costruzioni abusive e aumento delle superfici edificabili, con una falsa rappresentazione dello stato dei luoghi e false stime delle superfici esistenti
Il Comune di Casole d’Elsa è stato condannato in primo grado a risarcire l’Immobiliare le Vigne per un importo di circa 1.600.000 euro, a seguito della causa civile intentata da parte della “Immobiliare le Vigne” contro l’Amministrazione e altri.
Il Caso Le Vigne
E' il primo giugno del 2007, più di dieci anni fa, quando la Procura di Siena comincia a indagare sul complesso immobiliare delle Vigne, nel Comune di Casole d’Elsa. Pochi giorni dopo, il 20 giugno, il Corpo Forestale dello Stato mette i sigilli alla lottizzazione che si trova nel bosco de La Selva. Il complesso immobiliare è di circa 13mila metri quadri, formato da sei palazzine, anche di tre piani, con tanto di piscina condominiale. Il provvedimento della Procura fa riferimento a costruzioni abusive e aumento delle superfici edificabili, con una falsa rappresentazione dello stato dei luoghi e false stime delle superfici esistenti.
Alle Vigne, una volta, esistevano solo insediamenti rurali, semplici ed essenziali. Così la casa colonica con stalla e fienile si prepara a trasformarsi in residence immerso nel silenzio del bosco per turisti e vacanzieri. La notizia crea non poco scalpore, grazie anche alla forte mobilitazione delle associazioni ambientaliste, fino ad arrivare a parlare di Casole d’Elsa come di “una seconda Monticchiello”. Seguono il ritiro del permesso di costruire e l’ordine di demolizione.
La sentenza
La sentenza, consultabile sul sito del Comune, condanna l’Amministrazione di Casole d’Elsa per “negligenza nei controlli che sarebbe stato necessario svolgere preliminarmente al rilascio della concessione edilizia, anche tenuto conto della normativa preesistente incidente sul territorio e nella diretta e immediata disponibilità conoscitiva dell’Ente Comunale e dei suoi organi amministrativi”.
«Le sentenze vanno rispettate anche quando non le condividiamo e sicuramente faremo valere i legittimi interessi del nostro Comune in tutte le sedi previste dalla legge, certi che, alla fine, riusciremo a dimostrare l’insussistenza delle motivazioni che hanno portato a questa sentenza» ha dichiarato il sindaco Piero Pii.
Lunedì 6 novembre alle ore 21.00 presso il Centro Congressi di Casole d’Elsa si terrà un’assemblea pubblica, alla quale tutta la cittadinanza è invitata a partecipare, per parlare degli aspetti inerenti alla sentenza e alle azioni che l’Amministrazione intende intraprendere.
Claudio Martini
Pubblicato il 21 ottobre 2017