Casole d'Elsa, migliaia di visitatori per il Presepe Vivente. Mercoledì 6 ultimo appuntamento
Un viaggio nel tempo in cui tutto, dagli edifici ai personaggi, si trasforma. L'anfiteatro, silenziosa cornice che d'estate ospita spettacoli e concerti, diventa il Castello di Erode, dove avviene la tratta degli schiavi. La Contrada delle Pievalle presta la sua piazza al mercato, con tanto di banchetti e guardie romane. Quelli che normalmente sono garage, cantine o scantinati di privati diventano piccole botteghe, i luoghi in cui si fila la lana o si colorano i tessuti e così via
Il giorno di Santo Stefano ha aperto l'edizione 2015/2016 del Presepe Vivente di Casole d'Elsa. Un successo assoluto in termini di partecipazione, dettato certamente dal fatto che non si vedeva da tre anni, ma soprattutto dalla cura dell'allestimento che lo ha reso celebre in tutta la Val d'Elsa e non solo.
Il percorso comincia lungo le mura che guardano Larderello e Volterra, prosegue in una delle piccole vie del vecchio borgo fino ai giardini dietro via San Niccolò e termina in via IV Novembre, dove si trova la Scuola Primaria Elementare. L'attenzione minuziosa rivolta a tutti i particolari, magistralmente realizzati da Casoleventi senza tradire storicità e verosimiglianza, rende questo evento davvero speciale.
Un'esperienza emozionante per le migliaia di visitatori che sono accorse a vederlo. Un'esperienza ancora più toccante, devo dirlo, per me che vivo in questo piccolo comune e che conosco praticamente quasi tutti i figuranti (più di 260, tutti volontari).
Un viaggio nel tempo in cui tutto, dagli edifici ai personaggi, si trasforma. L'anfiteatro, silenziosa cornice che d'estate ospita spettacoli e concerti, diventa il Castello di Erode, dove avviene la tratta degli schiavi. La Contrada delle Pievalle presta la sua piazza al mercato, con tanto di banchetti e guardie romane. Quelli che normalmente sono garage, cantine o scantinati di privati diventano piccole botteghe, i luoghi in cui si fila la lana o si colorano i tessuti e così via.
Allo stesso modo, il benzinaio, il barbiere, il contadino, il farmacista, la bottegaia, il vicino di casa, diventano per questi cinque giorni dell'anno il ciabattino, il censore, lo schiavo, il lebbroso, l'artista, il pastore. Erano tra i figuranti addirittura alcuni degli ospiti della Residenza di Casole "La Ginestra". Ognuno, perfettamente calato nella parte, interpreta il suo ruolo come se negli anni di Cristo ci fosse davvero stato. E così, lungo il percorso, capita di assistere al ladro che ruba una pannocchia nella piazza del mercato, al lebbroso che delira, alla prostituta che invita i passanti a giacere con lei, al predicatore che davanti alla capanna di Giuseppe e Maria spiega il miracolo appena avvenuto.
Di fronte a tutto questo risultano sterili anche le polemiche spuntate sui social riguardo al transito interrotto (una piccola noia che, a mio avviso, per 5 giorni su 365 si può tranquillamente sopportare).
«Ci possiamo ritenere pienamente soddisfatti - commenta Stefano Milordini, uno degli organizzatori di Casoleventi - del risultato di questo primo fine settimana di Presepe Vivente. Il bel tempo ha di certo aiutato. Siamo particolarmente contenti anche per aver portato i visitatori a visitare il nostro centro storico, la via principale era un fiume di gente.
«Speriamo di replicare il successo - conclude - con gli appuntamento dell'1, il 3 e soprattutto il 6 gennaio con l'arrivo dei cammelli e dei Re Magi».
Alessandra Angioletti
Le foto sono di Mind GAP.
Pubblicato il 28 dicembre 2015