Casole, intervista a Tamara Tognetti, candidata per le Amministrative

A scendere in campo per Casole d'Elsa, ne avevamo già parlato nei giorni scorsi, è anche Tamara Tognetti, capogruppo di Rifondazione Comunista che si era già presentata in passato e che questa volta viene sostenuta dalla lista civica 'Noi ci siamo', che apre ai Cinque Stelle. L'abbiamo intervistata per farci raccontare meglio cosa ha intenzione di fare per il paese valdelsano

 
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Lo scenario per le elezioni amministrative in Val d’Elsa si sta facendo sempre più interessante. A scendere in campo per Casole d’Elsa, ne avevamo già parlato nei giorni scorsi, è anche Tamara Tognetti, capogruppo di Rifondazione Comunista che si era già presentata in passato e che questa volta viene sostenuta dalla lista civica “Noi ci siamo”, che apre ai Cinque Stelle. L’abbiamo intervistata per farci raccontare meglio cosa ha intenzione di fare per il paese valdelsano. La presentazione ufficiale della lista sarà domani, sabato 13 aprile, alle ore 17.30, presso il Centro Polivalente di Pievescola.

Quali sono le motivazioni che ti hanno portata a candidarti?

«Per un'articolazione più democratica della vita politica a Casole, essendo alternativi sia a “Pensare comune” che alla coalizione attorno il PD e per continuare impegni già avviati. Ricordo che, per prima, ho posto in Consiglio il problema dei rifiuti, per una gestione diversa, e sono stata in alcune frazioni con filmati che spiegavano cos'è l'economia circolare. Per prima, già dal 2015, ho posto la necessità di contrastare i pesticidi e la necessità di far conoscere alla gente il pericolo del glifosate. Già prima di entrare in Consiglio comunale organizzai un importante incontro pubblico con esperti per spiegare i rischi del territorio con la venuta di multinazionali straniere per impiantare geotermia industriale, che invece rientra anche nelle scelte della Regione Toscana. Da tempo mi impegno per la gestione pubblica dell'acqua, proponendo anni fa, per lo Statuto comunale casolese, che fosse inserito il concetto che “l'acqua è un bene comune, una risorsa pubblica la cui gestione non deve rispondere a logiche di profitto” (art.2).

Ho posto il problema del riscaldamento globale, che oggi è al centro dell’attenzione per le manifestazioni di Greta e dei giovani studenti, collegato a questo ho posto il problema dello stress per lavoratori all'aperto e, con partecipazione a convegni, ho visto con piacere la pubblicazione su Toscana Rls dell'articolo “Cambiamenti climatici e Promozione della salute dei lavoratori outdoor” dei medici della medicina del lavoro, con i quali ci siamo incontrati e confrontati.

Ho organizzato momenti informativi sul problema dei vaccini ma vorrei sottolineare in particolare il mio impegno per un modo alternativo e reale del funzionamento dei consigli di frazione, della partecipazione dei cittadini; interesse che invece non vedo nelle altre forze politiche. A tale proposito nel nostro programma c'è il Bilancio partecipato, già attuato in altri comuni; ma anche l'interesse a realizzare un'urbanistica non contrattata, interesse anch'esso che non ho visto nelle politiche delle altre forze casolesi».

Chi è Tamara Tognetti, di cosa ti sei occupata fino ad ora?

«Ho lavorato per l'Amministrazione comunale di Poggibonsi, sempre in settori formativi ed ho avuto la possibilità di stare a contatto con “pubblici” soprattutto giovani, che sono stati per me una finestra aperta sui cambiamenti e movimenti valdelsani. Senza dimenticare i miei studi di pedagogia ed i miei 14 anni di maestra di scuola dell'infanzia, con la fortuna di conoscere importanti pedagogisti e poeti, come Gianni Rodari».

Com'è nata la tua passione per la politica?

«Vengo da una famiglia politicizzata, anche prima del mio babbo, perseguitato antifascista e partigiano. Ricordo che già alle elementari parlavo con un'amichetta e poi chiedevo spiegazioni in famiglia; ricordo che fui tanto colpita dall'uccisione di Lumumba quando ancora facevo le elementari, poi la crisi di Cuba, l'uccisone di Kennedy, quando frequentavo le scuole le medie e poi ho sempre compreso il legame stretto tra la vita dell'individuo ed il suo ambiente socio economico».

Come mai, a differenza di cinque anni fa, la decisione di presentarti stavolta con una lista civica?

«Cinque anni fa mi sono incontrata con persone e sembrava potesse uscire anche allora una lista civica di sinistra rispetto al PD, ma poi qualcuno non fu più d'accordo e anche alcune persone decisero di non metterci più la faccia; rimasero 15 gg per presentare una lista alternativa ed eravamo rimasti quasi tutti di Rifondazione Comunista.

Nella lista civica “Noi ci siamo” sono presenti anche persone di altra provenienza politica o anche di nessuna, ma quello che contano, nelle elezioni locali, sono sicuramente le persone, il loro impegno, la loro libertà, la loro alternatività ai partiti di sistema, come siamo noi».

Cosa pensi non sia stato fatto per Casole?

«Prima di tutto non è stata diversificata l'offerta turistica, al di là di quella elitaria. Non sono stati realizzati fino ad ora gli strumenti urbanistici adatti a superare le problematiche del passato e, anzi, si va di Variante in Variante in base a esigenze di soggetti terzi privati; non è stata ancora realizzata una filiera agricola che andasse di pari passo con l'offerta turistica; non è stato investito in termini di pianificazione territoriale nelle frazioni come nel capoluogo; non è stato fatto nulla affinché i consigli di frazione funzionassero».

Quali sono secondo te i principali problemi del Comune?

«L'assenza di strumenti urbanistici adeguati, l'assenza di una pianificazione di un'offerta turistica di massa e di una filiera agricola di prodotti tipici e di qualità, che potrebbero creare molti posti di lavoro».

Perché i cittadini dovrebbero votarti?

«Perché le altre due forze politiche in campo, che già hanno governato, non hanno l'approccio per realizzare quella pianificazione produttiva e del territorio di cui Casole ha bisogno».

Pubblicato il 12 aprile 2019

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