Casole, la Pramac chiarisce: «L'obiettivo è creare un polo di eccellenza in Val d'Elsa»

«Il comunicato sindacale - spiega l'ex Pramac - ovviamente non menziona che questo programma di assunzioni è connesso ad un progetto di importanti investimenti che hanno permesso all’azienda di effettuare questa prima fase di assunzioni, alla quale ne dovrebbero seguire altre in futuro, tutte connesse all’allestimento di nuove linee produttive. È importante ricordare che l’azienda ha scelto di fare questi investimenti nel sito produttivo di Casole D’Elsa»

 
  • Condividi questo articolo:
  • j

«Abbiamo letto il nuovo comunicato delle RSU e delle Organizzazioni Sindacali relativo al programma di assunzioni effettuate dall’azienda, che anche questa volta, come nel precedente comunicato, continua a strumentalizzare e distorcere le informazioni». Comincia così la nota stampa di Pr Industrial srl, ex Pramac, che accusa appunto di divulgare informazioni non veritiere i sindacati.

«Il comunicato sindacale - spiega l'ex Pramac - ovviamente non menziona che questo programma di assunzioni è connesso ad un progetto di importanti investimenti che hanno permesso all’azienda di effettuare questa prima fase di assunzioni, alla quale ne dovrebbero seguire altre in futuro, tutte connesse all’allestimento di nuove linee produttive. È importante ricordare che l’azienda ha scelto di fare questi investimenti nel sito produttivo di Casole D’Elsa in provincia di Siena, nonostante il costo del lavoro è più alto rispetto agli altri stabilimenti del Gruppo presenti in Spagna, in Cina e della stessa Pavia (dove gli operai non hanno una contrattazione integrativa di secondo livello che ha un costo aziendale di oltre 5.000 Euro). Il progetto dell’azienda è quello di creare in Val D’Elsa un polo di eccellenza nel mercato dei gruppi elettrogeni cercando di competere attraverso una maggiore produttività e con produzioni innovative nella difficilissima lotta quotidiana con i concorrenti dei paesi caratterizzati da un basso costo della manodopera. Le RSU e le Organizzazioni Sindacali omettono anche il fatto che queste assunzioni sono state fatte nonostante permanga un forte rischio che i dazi europei non vengano rinnovati comportando un forte rischio di estromissione dal mercato delle linee di prodotti della movimentazione di magazzino».

«I Sindacati - continua la nota -, come nel loro precedente comunicato, omettono di dire che il 17 Maggio 2016, alla fine di estenuanti trattative sindacali durante due mesi, e nell’ottica di trovare un accordo che permettesse di portare sul sito produttivo di Casole d’Elsa questi investimenti e nuove assunzioni, la PR Industrial ha inviato una proposta in cui si prevedeva di erogare a tutti i neo assunti il pieno premio aziendale senza toccare assolutamente nessuna altra “tutela”, come strillato nel comunicato stampa dei sindacati per fare clamore. In dettaglio l’offerta dell’azienda si basa nella semplice rimodulazione delle percentuali progressive che vedono il lavoratore percepire un premio minore il primo anno per poi salire progressivamente a raggiungere la totalità del premio al quinto anno dall’assunzione. Un meccanismo, questo delle percentuali progressive, già previsto per la gran parte del premio aziendale dal contratto integrativo vigente».

«Il sindacato - si legge - ha preferito scegliere la strada della lotta politica rispetto alla tutela dei lavoratori neo assunti, costringendo l’azienda a intraprendere un percorso alternativo offrendo ai singoli lavoratori il contratto collettivo nazionale più un bonus variabile connesso alla produttività con un costo azienda di circa 2.000 euro, altro fatto quest’ultimo omesso dai sindacati nel loro comunicato. Questa strada alternativa è stata doverosa per non perdere gli importanti investimenti promessi dal socio industriale di maggioranza di PR Industrial a vera tutela di tutti i dipendenti del sito produttivo di Casole e delle numerose aziende dell’indotto che lavorano in rete per il Gruppo Pramac».

«Qualora il sindacato o la maggioranza dei lavoratori volessero tuttora aderire alla sopra citata proposta - fa sapere la PR Industrial -, l’Azienda è assolutamente disponibile a firmarla e a non procedere con le transazioni individuali. Tale proposta per trasparenza è stata inoltre diffusa a tutti i lavoratori con una lettera che ne spiegava in dettaglio il contenuto e il razionale. Questo permetterebbe di avere all’interno della stessa azienda tutti i lavoratori con lo stesso premio aziendale senza nessuna disuguaglianza».

«Il comunicato dei sindacati - dichiara - cita per fare clamore e strumentalizzare politicamente il tema di presunte pressioni e ricatti indebiti fatti dall’azienda: altro punto assolutamente non veritiero. I lavoratori che hanno accettato la proposta -  26 su 30 – senza nessuna costrizione e valutando positivamente il fatto di avere un posto a tempo indeterminato con condizioni migliorative rispetto al contratto collettivo nazionale grazie ad un premio variabile con un costo azienda di circa 2.000. I 4 lavoratori che non hanno accettato questa offerta sono stati comunque assunti con un contratto a tempo determinato migliorativo per durata e trattamento economico».

«Da parte di PR Industrial - continua - vi è un grande rammarico nel non aver trovato un dialogo razionale con i sindacati, ispirato si da ideali ma basato sempre sulla realtà di un mondo economico concreto, per poter costruire insieme un importante progetto di sviluppo per il territorio dalle significative ricadute occupazionali, soprattutto giovanili, per l’azienda e per l’indotto».

«La speranza - conclude PR Industrial - è quella che i sindacati, parlando soprattutto con i lavoratori direttamente interessati dal tema, rivalutino la portata dell’offerta dell’azienda sia per gli interessi dei singoli dipendenti coinvolti che per il respiro del progetto industriale per il territorio. In caso contrario l’azienda pur in un contesto economico globale estremamente difficile proseguirà il suo percorso di sviluppo industriale, fatto di investimenti e nuove assunzioni per rendere sempre più solida l’Azienda a tutela di tutti i suoi lavoratori. Questo anche senza l’appoggio del sindacato e ufficializzando nelle sedi protette la volontà espressa dai singoli lavoratori neoassunti».

Pubblicato il 16 giugno 2016

  • Condividi questo articolo:
  • j
Torna su