Casole-San Pellegrino di Norcia, sempre più stretto il legame di solidarietà
Un legame che è stato tessuto dall'Amministrazione e dall'associazione CasolEventi, quando a dicembre, con un bus carico di figuranti, costumi, allestimenti e tanta buona volontà, un gruppo di casolesi si è recato sui Monti Sibillini, a pochi chilometri da Norcia, per realizzare il Presepe Vivente. Da quell'esperienza, consolidata dalla visita dell'11 giugno, è nato un racconto
Solidarietà, amicizia, fratellanza. Sono questi gli ingredienti che costituiscono il legame che si è venuto a creare tra la comunità di Casole d'Elsa e quella di San Pellegrino di Norcia, dopo il tragico terremoto che ha duramente colpito il Centro Italia lo scorso ottobre. Un legame che è stato tessuto dall'Amministrazione e dall'associazione CasolEventi, quando a dicembre, con un bus carico di figuranti, costumi, allestimenti e tanta buona volontà, un gruppo di casolesi si è recato sui Monti Sibillini, a pochi chilometri da Norcia, per realizzare il Presepe Vivente (Leggi l'articolo: Da Casole d'Elsa a San Pellegrino di Norcia per mantenere la tradizione del Presepe Vivente). Da quell'esperienza, consolidata dalla visita dell'11 giugno, è nato un racconto.
Marco Morandi, di Casole d'Elsa, ha infatti scritto una storia che, insieme a quelle di Laura Trappetti e Marco Vescarelli, è andata a formare il libro "I racconti di San Pellegrino" (Intermedia Edizioni), un'antologia di riflessioni, brevi racconti, poesie legate a doppio filo alla gente della frazione norcina.
Alternando pensieri sul devastante sisma a fotogrammi di vita quotidiana, vissuta, sognata, in condominio con le debolezze e i piccoli peccati della vita di tutti i giorni, gli autori accendono i riflettori sua quanto sia difficile per chi non ha più niente reclamare il diritto alla “quotidianità”. Difficile ma non impossibile. I proventi dei diritti d’autore saranno interamente devoluti alla popolazione di san Pellegrino di Norcia.
Foto di Zaira Morandi
Pubblicato il 7 luglio 2017