Cassa integrazione per gli oltre 200 lavoratori della Stosa Cucine

La denuncia della FILLEA CGIL: "Nessuna disponibilità da parte dell’Azienda"

 PROVINCIA DI SIENA
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Il comportamento e le scelte della Stosa Cucine sono inaccettabili ed incomprensibili, - denuncia la FILLEA CGIL di Siena - dimostrazione di un’azienda che si fregia di tenere ai propri dipendenti ma che in realtà sfrutta l’emergenza del Coronavirus per utilizzare gli aiuti frutto di trattativa con le parti sociali messi in campo dal Governo solo per proprio torna conto. Da molte settimane cerchiamo di avviare un confronto con la Stosa inviando richieste di incontro, anche in modalità videoconferenza, per capire quali sono le scelte dell'Azienda rispetto all'emergenza Covid-19 sia a tutela dei posti di lavoro che della salute e sicurezza dei lavoratori. La Proprietà, obbligata dal DPCM a fermare la produzione, non si è mai palesata e resa disponibile, continuando ad imporre al personale le proprie scelte con metodo padronale”.

A seguito dell'apertura della procedura di cassa integrazione per tutti gli oltre 200 dipendenti comunicata dall’Azienda - spiega l’organizzazione sindacale - sabato scorso abbiamo richiesto l'esame congiunto, dando subito la disponibilità a concordare le modalità dell’ammortizzatore sociale. Le nostre richieste sono semplici, assolutamente sostenibili senza nessun problema per un leader del settore come Stosa Cucine: anticipo del trattamento salariale da parte dell'Azienda in attesa del rimborso INPS, decidere l'inizio del periodo limitando l’uso delle ferie, maturazione dei ratei di ferie, tredicesima e rol, assemblea sindacale per informare i lavoratori appena l'emergenza lo permetterà. Solo una breve e fredda comunicazione: “le proposte avanzate dalla CGIL al momento non sono accordabili”; giunta oltretutto in ritardo rispetto ai tre giorni previsti dalla normativa entro i quali Stosa avrebbe dovuto risponderci, tutto ciò in una fase dove gli stessi decreti governativi favoriscono la condivisione con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative delle misure da adottare”.

“Gli accordi possono essere raggiunti o meno, ognuno può rimanere sulle proprie posizioni, - conclude il sindacato - ma il confronto e la discussione non si negano. Tutte le aziende più importanti del territorio e soprattutto quelle leader del settore a livello nazionale, concorrenti della Stosa, hanno dibattuto e condiviso molte delle richieste che la FILLEA CGIL di Siena ha fatto anche alla storica impresa amiatina. Il sindacato deve svolgere, ora più che mai, in questa drammatica situazione che stiamo vivendo, il suo ruolo fondamentale a tutela dei lavoratori. Perché una realtà industriale così capace sul mercato è reticente a costruire normali relazioni sindacali che consentano una contrattazione interna portatrice di benefici ai lavoratori e all’azienda stessa? Se Stosa Cucine continua con tali atteggiamenti saremo costretti a valutare anche la possibilità di ulteriori azioni”.

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Pubblicato il 11 aprile 2020

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