Castelfiorentino, due fogli miniati del XIV secolo tornano al Museo di Santa Verdiana
«Per la nostra comunità cristiana – osserva Don Alessandro Lombardi - la restituzione dei due fogli miniati recentemente recuperati dai Carabinieri del Nucleo TPC rappresenta un momento altamente significativo. Non si tratta semplicemente di reintegrare un patrimonio altrimenti depauperato. Un Museo d’Arte Sacra non è un semplice contenitore di opere a servizio di cultori e fruitori che desiderano apprezzarne l’incomparabile valore»
Furono trafugati misteriosamente negli anni Cinquanta e se ne erano perse le tracce. Fino al 2015, quando una docente universitaria segnalò ai Carabinieri (Comando Tutela Patrimonio Culturale) di aver individuato negli USA due dei reperti rubati: si trattava, in particolare, di due fogli miniati del XIV secolo (parte dell’Antifonario D) che corrispondono rispettivamente al responsorio della festa di Santa Lucia (13 dicembre) e a quella di San Giovanni Evangelista (27 dicembre). Il primo era finito in un Museo di Cleveland, il secondo nelle mani di un collezionista, che lo aveva acquistato ad un’asta.
Oggi, grazie all’intervento del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (che avevano nel frattempo acquisito la prova documentale della loro provenienza) tornano alla loro collocazione naturale, il Museo di Arte Sacra Santa Verdiana a Castelfiorentino. E allo scopo di celebrare degnamente l’evento è stato promosso un convegno di presentazione sabato 9 febbraio, alla Chiesa di San Francesco (ore 15.00). I lavori saranno introdotti da Don Alessandro Lombardi (proposto di Castelfiorentino e direttore del Museo di Arte Sacra) e a seguire interverranno il Sindaco, Alessio Falorni, il Magg. Lanfranco Disibio (Comandante del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale di Firenze), Claudio Paolini (funzionario della Sovrintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Firenze, Prato e Pistoia), Don Giovanni Paccosi (direttore dell’Ufficio Diocesano per i Beni Culturali Eccelesiastici) Marco Ciatti (Direttore Opificio delle Pietre Dure), Serena Nocentini (direttrice Museo Be.Go.)
Numerose anche le relazioni degli studiosi (Giulia Scarpone, Andrea De Marchi, Sonia Chiodo, Cecilia Frosinini, Francesca Bettini, Fabiana Carelli) incentrate sul patrimonio artistico del Museo di Arte Sacra, che sarà oggetto di una visita al termine del convegno. Dopo gli interventi, è previsto anche l’esecuzione di canto gregoriano a cura di Elisa Malatesti a partire dai due fogli miniati recuperati, riconducibili (secondo Richard Offner) al maestro delle Effigi Domenicane e di Pacino di Bonaguida, figure di primo piano della decorazione libraria trecentesca.
«Per la nostra comunità cristiana – osserva Don Alessandro Lombardi - la restituzione dei due fogli miniati recentemente recuperati dai Carabinieri del Nucleo TPC rappresenta un momento altamente significativo. Non si tratta semplicemente di reintegrare un patrimonio altrimenti depauperato. Un Museo d’Arte Sacra non è un semplice contenitore di opere a servizio di cultori e fruitori che desiderano apprezzarne l’incomparabile valore. Nel custodire il suo passato, la sua storia, il suo farsi carne nel tempo e in un territorio ben delimitato, la comunità cristiana con il suo Museo continua a raccontare sé stessa mentre non si stanca di generare espressioni di fede che diventano un patrimonio culturale da condividere. Per questo, se da una parte insieme all’Università degli Studi di Firenze, con il patrocinio del Comune, abbiamo pensato di celebrare un momento così importante con un evento di studio che prevede interventi molto qualificati, dall’altra la conclusione sarà affidata a un’esecuzione di canto gregoriano che tornerà a far uscire dalle pagine gli antichi neumi nella forma della preghiera cantata, a cui tutti, nell’ascolto, potranno unirsi. La bellezza degli Antifonari con le loro miniature pregiate non nasce per essere musealizzata, ma per sottolineare la forza della parola creduta, pregata e vissuta. Per la nostra comunità sarà bello condividere con tutti la forza del suo museo: una fede che genera cultura, santità, verità e bellezza».
«Queste due pagine miniate – sottolinea il Sindaco, Alessio Falorni – facevano parte dell’Antifonario D custodito originariamente nella Pieve di Sant’Ippolito e Biagio, e come è avvenuto per altre opere, oggetti e arredi sacri troverà la sua collocazione nel Museo di Arte Sacra Santa Verdiana, andando così a rendere più ricca e completa la sua collezione e il suo patrimonio artistico. Il nostro ringraziamento va alla studiosa che per prima ha individuato questi due reperti negli Stati Uniti, e al Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale che è riuscito, anche grazie alla mediazione delle autorità statunitesi, a recuperarli e a restituirli alla nostra comunità. Si tratta di un ottimo risultato che peraltro evidenzia l’importanza dell’Arma dei Carabinieri non solo nella difesa quotidiana della nostra sicurezza, ma anche nella tutela e nella preservazione del nostro patrimonio culturale, che tutto il mondo ci invidia».
Pubblicato il 8 febbraio 2019