Castelfiorentino: Un grande cuore per le popolazioni del Centro Italia
«Mi viene da pensare - dice Marco Cappellini, Presidente della Prociv-Arci di Castelfiorentino - che forse questo spirito di dedizione verso il prossimo, verso chi ha bisogno è un qualcosa intrinseco al dna dei castellani stessi che mettono sempre al primo posto coloro che hanno bisogno di aiuto. Torneremo sicuramente a Tolentino, lì abbiamo molti amici e una parte del nostro cuore… e al cuore non si comanda»
Sono ritornate le squadre della sezione comunale della protezione civile Prociv-Arci di Castelfiorentino, impegnate nelle operazioni di supporto alla popolazione colpita dagli eventi sismici nel centro Italia. Dopo le due settimane di novembre, le squadre sono ripartite per portare nuovamente aiuto alla popolazione di Tolentino: dal 18 dicembre al 3 gennaio i volontari castellani hanno presidiato il centro di accoglienza “815”, l’ultimo grande punto di raccolta della città marchigiana. Qui si sono alternati nella gestione della struttura, affiancando operatori della protezione civile locale e turnando nell’arco delle 24 ore per la gestione della segreteria e del campo di accoglienza.
Marco Cappellini, Lorenzo Cini, Dario Benassi, Indrit Sulo, Domingo Gerboni, Elettra Fiaschi, Leonardo Mannucci sono i volontari che hanno deciso di passare le feste natalizie nelle Marche. «Il legame creatosi durante i 16 giorni passati a novembre a Tolentino - dice Marco Cappellini, Presidente della Prociv-Arci di Castelfiorentino - non ci ha fatto pensare molto e la decisione di ritornare quanto prima ad aiutare gli amici tolentinati è stata presa già una volta ritornati a casa. Abbiamo dato disponibilità immediata al responsabile emergenze e non ci siamo fatti problemi a coprire un periodo come quello delle feste natalizie…dopotutto, quando sei insieme a persone amiche, è un po’ come essere a casa propria, e alla fine la casa è il posto dove il proprio cuore può trova pace e tranquillità, quelle stesse sensazioni che noi volontari abbiamo provato in quei giorni passati dando una mano a chi ne aveva bisogno».
«Sono molto orgoglioso – continua Cappellini – della grande risposta data dai volontari castellani, numeri importanti quelli schierati: 33 di giorni di intervento a Tolentino e più di 10 i volontari impegnati nell’emergenza. Tra questi voglio menzionarne due in particolare: Indrit Sulo e Leonardo Mannucci, ma non perché abbiano fatto qualcosa di particolare, il perché viene dalla loro età: entrambi sono due ragazzi castellani che hanno compiuto 17 anni, giovanissimi, che non hanno esitato a imbarcarsi in questa avventura, sacrificando il loro periodo di festa. Nel mondo di oggi trovare ragazzi con una dedizione al prossimo cosi alta e dei valori cosi profondi è molto raro, e qui li ringrazio di cuore perché sono la dimostrazione che le nuove generazioni sono portatrici di grandi valori che noi dobbiamo coltivare e far crescere».
«A Tolentino - aggiunge - abbiamo trovato una popolazione ben diversa da quella di novembre, cosciente del fatto di aver perso una casa, il lavoro, le cose messe da parte, ma abbiamo anche imparato che i tolentinati sono persone forti, energiche, che non si abbattono tanto facilmente e che sono dotate di una grande voglia di ritrovare la propria strada e ripartire da li. Ha fatto piacere ricevere le visite di chi avevamo conosciuto nelle settimane passate e che sono venuti per salutarci, e poi una pacca su una spalla, un sorriso, un “grazie” sono dei regali che non si scartano, ma che rimangono con noi per tutta la vita. Ringraziamo, come loro lo hanno fatto con noi, tutte quelle persone che hanno condiviso gioie e dolori e ci hanno trattato come fossimo amici da una vita, facendoci dimenticare la lontananza da casa e accogliendoci in maniera calorosa e festosa».
«Penso che questi legami - spiega ancora Cappellini -, che con molti continuano grazie ai social network o al cellulare, resteranno per molto tempo: quando vivi determinate situazioni con tante persone, il filo che ti lega indissolubilmente a loro è qualcosa di troppo profondo per far si che si possa interrompere o recidere. Un grande ringraziamento per quanto fatto lo dobbiamo inoltre a chi ha sempre creduto in noi, l’Amministrazione Comunale di Castelfiorentino ed in primis tutti i castellani che ci hanno affidato il compito di rappresentarli in quel di Tolentino: il cuore dei castellani è grande e la dimostrazione è quello che in questi mesi è stato fatto per aiutare le popolazioni colpite dal sisma».
«Mi viene da pensare - conclude - che forse questo spirito di dedizione verso il prossimo, verso chi ha bisogno è un qualcosa intrinseco al dna dei castellani stessi che mettono sempre al primo posto coloro che hanno bisogno di aiuto. Torneremo sicuramente a Tolentino, lì abbiamo molti amici e una parte del nostro cuore… e al cuore non si comanda».
Pubblicato il 9 gennaio 2017