Certaldo festeggia trent'anni di L'Oranona Teatro con un “viaggio nel tempo”
Per celebrare questo traguardo, L'Oranona Teatro e il suo animatore di ieri e di oggi, il regista Carlo Romiti, presentano una mini rassegna di tre spettacoli
Iniziavano 30 anni fa, nel lontano 1987, le attività del “Laboratorio teatrale” del Comune di Certaldo, poi confluito in Associazione Polis e ribattezzato L'Oranona Teatro. Il primo corso andò poi in scena, l'anno dopo, in Certaldo Alto, in via Boccaccio: un grande spettacolo corale (Ora avvenne che uno venerdì) ispirato al Decameron. Poi arrivarono la satira politica di Aristofane, quella sociale di Plauto, la riscoperta del mito della cavalleria con Chretyen de Troyes e Boiardo, testi inediti, e la valorizzazione di Boccaccio e del Decameron, sia con riscritture sceniche che, dal 2006, col progetto “Si racconta le novelle del Boccaccio” di lettura integrale dal vivo.
Per celebrare questo traguardo, L'Oranona Teatro e il suo animatore di ieri e di oggi, il regista Carlo Romiti, presentano una mini rassegna di tre spettacoli che si svolgeranno a partire dal venerdì 10 febbraio, con cadenza bimestrale.
Si inizia quindi venerdì 10 febbraio ore 21.30 (in replica e sabato 11), con "Amore, morte e resurrezione", in scena nella Casa di Boccaccio, Via Boccaccio 18, Certaldo Alto, ingresso libero ma con prenotazione consigliata allo 0571 663580. Lo spettacolo, reca come sottotitolo “Tragedia e conforto in due atti”, vede nella prima parte la novella Rossiglione e Guardastagno (da Decameron, IV – 9 di Giovanni Boccaccio). Si tratta della storia del cosiddetto “cuore mangiato”, l'orrenda fine di due amanti, lui ucciso e lei costretta a mangiare il suo cuore, per poi morire suicida pur di non separarsi dall'amato. Da una tragedia così toccante si passa a un'altra atmosfera medievale con “Le storie di Rosvita” (dai racconti di Rosvita di Gandersheim, nella foto), bizzarre storie di santi che questa suora scrisse nel 900 dopo Cristo, con una purezza e ingenuità che appaiono ai nostri occhi di un'esilarante comicità. Primo esempio di teatro occidentale dopo il teatro latino, quasi un contraltare "surreale" alla prima parte dello spettacolo.
«Con Boccaccio e Rosvita, due racconti di tema tragico ma declinati in modo assai diverso, diamo il via al viaggio nel teatro che da 30 anni proponiamo in Certaldo Alto – spiega Carlo Romiti – si tratta di due esempi di racconto che si prestano ad essere narrati ad alta voce, quindi rappresentati. Con L'Oranona, come nel nostro stile, li presentiamo in una drammatizzazione senza artifici, ma con un'attenzione estrema alla parola, all'espressività, all'atmosfera, al dettaglio. In un mondo dominato dalla ridondanza della comunicazione, dall'artificialità e dagli effetti speciali, il nostro teatro punta a riscoprire le emozioni e risvegliare l'immaginazione del pubblico, il senso di appartenenza ad una comunità dato dal ritrovarsi intorno a un palco come fosse un cenacolo».
Seguiranno poi il 21 e 22 aprile Si racconta l’Orlando Innamorato (da Orlando Innamorato di Matteo Maria Boiardo), e i giorni 8 e 9 giugno Lo Scarabeo Sacro (da Pace di Aristofane).
«Il lavoro de L'Oranona in questi anni ha consentito un arricchimento dell'offerta culturale, connotato da una precisa identità che viene evidenziata soprattutto dalle letture per la divulgazione dell'opera e la figura del Boccaccio – dice l'assessore alla cultura, Francesca Pinochi – un lavoro lungimirante e di impegno che sa comunicare la cultura e il territorio. Grazie a Carlo Romiti e a tutti gli artisti e gli attori che collaborano con lui, per questa opera costante, che anima con cadenza regolare il nostro borgo medievale e che in più occasioni ha portato e porta il nostro teatro ad esibirsi in convegni, rassegne e prestigiose sedi universitarie in tutta Italia».
Pubblicato il 7 febbraio 2017