Chi si affaccia su Colle di Val d'Elsa non può fare a meno di notare quell'amaro biglietto da visita che è il cantiere della Fabbrichina. Progetto su cui la precedente amministrazione di centrosinistra aveva investito senza risultati e che la nuova sembra aver abortito definitivamente per concentrarsi su altro.

Si rincorrono, infatti, le voci che indicano l'amministrazione pronta a presentare alla Regione Toscana tramite PIU (ovvero Progetti di Innovazione Urbana, ex PIUSS), un progetto di massima relativo alla costruzione di una biblioteca, con relativo parcheggio, ed una palazzina sociale nell'area di via dell'Agio. Tale idea sarebbe accompagnata da interventi di collegamento, meccanizzati e non, verso la zona del Bacìo e dell'impianto di risalita con conseguente sbancamento della collina per sfondare da via Livini all'ex Salvagna.

Una zona già oggetto di interventi di riqualificazione, bonifica e speculazione come ne sopporterebbe uno ulteriore, così invasivo? I commercianti di Piazza Bartolomeo Scala come reagirebbero al disagio che si verrebbe a sommare a quelli che hanno già subito negli anni scorsi per i lavori della Fabbrichina? Qual è il motivo per cui la nuova biblioteca verrebbe spostata soltanto di poche decine di metri rispetto a quanto previsto dalla precedente amministrazione?

Interrogativi necessariamente senza risposta in attesa di vedere nero su bianco il progetto che, speriamo, possa essere il più concertato possibile con la cittadinanza.

Andrea Senesi

Pubblicato il 12 ottobre 2015