Chiude l'Inps a Colle? La Cgil: «La vita sociale dei piccoli centri s'impoverisce»
«Ormai domina un continuo ritirarsi dei servizi dai centri più piccoli. Tutti, enti privati e pubblici, fanno a gara nel puntare all'efficienza organizzativa. Niente da obiettare, i servizi sono a disposizione della cittadinanza e devono funzionare al meglio. Ma l'efficienza è una parte del problema, l'altra riguarda la vita sociale che in questi centri piccoli viene progressivamente impoverita. Dagli uffici postali alle filiali bancarie, dai centri per l'impiego alle sedi Inps. È necessario che i sindaci e i consigli comunali facciano sentire la loro voce»
In relazione alle notizia della possibile chiusura della sede territoriale Inps di Colle di Val d’Elsa, interviene Mauro Fuso (Cgil Toscana): «Ormai domina un continuo ritirarsi dei servizi dai centri più piccoli. Tutti, enti privati e pubblici, fanno a gara nel puntare all'efficienza organizzativa. Niente da obiettare, i servizi sono a disposizione della cittadinanza e devono funzionare al meglio. Ma l'efficienza è una parte del problema, l'altra riguarda la vita sociale che in questi centri piccoli viene progressivamente impoverita. Dagli uffici postali alle filiali bancarie, dai centri per l'impiego alle sedi Inps. È necessario che i sindaci e i consigli comunali facciano sentire la loro voce per dare ai cittadini ciò di cui hanno bisogno, coniugando l'efficienza con la presenza appropriata di servizi adeguati e raggiungibili nel territorio».
Anche il Segretario Fp Cgil del Comparto Funzioni Centrali per Siena e Grosseto Salvatore Gallotta dice la sua in merito: «Avendo avuto già da tempo contezza di tale delicata situazione, abbiamo agito e stiamo tuttora operando al fine di scongiurare il trasferimento o la chiusura dell’Ufficio. Da quello che noi sappiamo è in atto un’operazione di ‘dimagrimento’ delle strutture territoriali dell’Istituto nazionale di previdenza, decisa dal Presidente Tito Boeri, che sembra andrà ad interessare tutte le articolazioni territoriali con meno di dieci dipendenti in città sotto i 60mila abitanti. Tali criteri, alquanto stringenti, dovrebbero essere applicati in via generalizzata a tutte le piccole sedi come quella di Colle di Val d’Elsa».
«Da parte nostra - prosegue il sindacalista - sono state messe in campo tutte le forze, sia in sede locale, attraverso numerosi incontri con il Direttore provinciale, sia soprattutto a livello centrale, con l’ausilio della Fp Cgil Nazionale, al fine di poter evitare la chiusura totale della sede della Valdelsa. Confidiamo in un passo indietro da parte della Presidenza Inps».
«Dobbiamo tutelare principalmente l’utenza debole che avrebbe difficoltà a recarsi presso la sede di Siena, - conclude la CGIL - ma poi anche tutti gli altri interlocutori dell’Inps, quali patronati, caf, professionisti, aziende, intermediari,… e, non ultimi, gli stessi lavoratori della sede colligiana. Ed inoltre bisogna evitare un ulteriore allontanamento della presenza dello Stato dai territori: gli uffici pubblici sono importanti presidi territoriali».
Pubblicato il 5 gennaio 2018