Colle di Val d'Elsa: Fabbrichina all'asta, ma nessuno si presenta

Oggi, primo settembre 2017, si è tenuta presso gli uffici dell'Istituto Vendite Giudiziarie di Monteriggioni, l'asta giudiziaria che riguarda la Fabbrichina di Colle di Val d'Elsa, per anni oggetto di discussione e di accese polemiche. Come ci è stato telefonicamente confermato, e come si poteva già dedurre, l'asta è andata deserta

 
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Oggi, primo settembre 2017, si è tenuta presso gli uffici dell'Istituto Vendite Giudiziarie di Monteriggioni, l'asta giudiziaria che riguarda la Fabbrichina di Colle di Val d'Elsa, per anni oggetto di discussione e di accese polemiche. Il primo lotto, il cui prezzo parte da 2.660.000 euro, è quello in basso, dove avrebbero sorgere il centro commerciale, la mediateca e i parcheggi. Il secondo, base d'asta 3.713.000 euro, è quello del fabbricato in cui dovevano nascere 16 alloggi, ma che è stato realizzato solo in parte mentre tutte le altre opere previste (parcheggi, strade interne, piazze) sono rimaste ferme. Come ci è stato telefonicamente confermato, e come si poteva già dedurre, l'asta è andata deserta.

Per capire meglio cosa fosse, cos'è e cosa ne sarà di una delle questioni "più delicate", un boccone amaro che dai colligiani non è ancora stato digerito, è meglio partire dalle origini.

Il progetto

Il progetto, firmato dal famoso architetto Jean Nouvel, ha come obiettivo il recupero e la riqualificazione dell’ex area industriale dove alla fine degli anni '60 nasceva la produzione del cristallo con il 24% di piombo che ha reso famosa la città in tutto il mondo.  L’intervento di recupero dell’area La Fabbrichina si colloca nell’ambito del programma di riqualificazione urbana e commerciale denominato “Fabbrica Colle”, che vede impegnato un articolato gruppo di lavoro coordinato dall’architetto milanese Iginio Rossi.

È prevista la realizzazione di:
- una mediateca/biblioteca pubblica di 1500 mq circa di superficie;
- un supermercato;
- spazi commerciali e una nuova area urbana con la piazza Vulcania;
- il recupero di edifici ex industriali come La Fabbrichina, la vecchia ciminiera e la Vulcania, ex fabbrica di terrecotte;
- nuove residenze firmate Jean Nouvel;
- spazi pedonali;
- verde urbano e parcheggi.

Nel 2004 viene costituita la New Colle srl, nuova società partecipata per il 51% dal Comune di Colle di Val d’Elsa tramite la Colle Promozione e per il 49% dalla Banca Monte dei Paschi di Siena, che appalta alla Cooperativa edile Montemaggio l'esecuzione dei lavori. E' ai problemi di quest'ultima, con una nota stampa datata 17 dicembre 2012, che la New Colle imputa i ritardi e assicura: «rimane fermo l'obiettivo di completare l'intervento nei tempi previsti».

Come ben sappiamo il progetto della Fabbrichina non ha mai raggiunto una sua conclusione, poiché il 28 luglio del 2015 viene dichiarato il fallimento da New Colle Srl.

Nel dicembre 2016 Andrea Grassini, in arte Mind GAP, ha dedicato all'opera una mostra fotografica dal nome “La fête est finie”. L'esposizione ritraeva il progetto per quello che ne rimane, con la sporcizia, il disordine e lo stato d'abbandono.

Cosa succederà? 

C'è una possibilità di salvare il progetto? Sicuramente adesso verrà stabilito un altro prezzo, per avere una base d'asta più appetibile ma comunque molto costosa. Chi potrebbe essere interessata a comprare la Fabbrichina? Spesso i cittadini si sono chiesti se il Comune di Colle di Val d'Elsa avrebbe potuto farsi avanti per l’acquisto, ma il vice sindaco Lodovico Andreucci ha dichiarato che non è possibile una simile azione, poiché non ci sono disponibilità economiche per l’acquisizione dell’area in questione e di conseguenza per costruire in un secondo momento.

Rosaria Orlando

Pubblicato il 1 settembre 2017

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