Colle, Nardi torna sul mancato numero legale dell'ultima seduta e risponde a Nencini
«Purtroppo l'esito della scorsa seduta altro non è che la conseguenza delle spaccature e delle divisori interne a Su per Colle e non possono essere certo scaricate le colpe sulle minoranze del mancato numero legale. Abbiamo ritenuto in quella sede di procedere così, senza entrare in aula. Più volte nel corso di questa legislatura abbiamo garantito con la nostra presenza l'approvazione di atti, di diversa natura, e abbiamo sempre rispettato l'istituzione comunale»
Il segretario del Partito Democratico colligiano Stefano Nardi torna sulla questione della seduta deserta di quello che avrebbe dovuto essere l'ultimo Consiglio Comunale di questa legislatura per rispondere al vice presidente Pietro Nencini (nei giorni scorsi anche la candidata 5Stelle Monica Sottili aveva avuto modo di dire la sua a riguardo).
«Vorrei sottolineare che trovo poco appropriato il fatto che a rispondere sia il vice presidente, che ha svolto le sue funzioni al posto della presidente - spiega Nardi -. Proprio per il ruolo sopra le parti che ricopre, come egli stesso ricorda nella sua lettera alla stampa, avrebbe dovuto astenersi da dare giudizi politici e di parte, che invece competono ai rappresentanti politici presenti o meno alle prossime elezioni comunali. Nel merito del Consiglio, vorrei rilevare che purtroppo l’esito della scorsa seduta altro non è che la conseguenza delle spaccature e delle divisori interne a Su per Colle e non possono essere certo scaricate le colpe sulle minoranze del mancato numero legale. Abbiamo ritenuto in quella sede di procedere così, senza entrare in aula».
«Più volte nel corso di questa legislatura - aggiunge - abbiamo garantito con la nostra presenza l’approvazione di atti, di diversa natura, e abbiamo sempre rispettato l’istituzione comunale. Viceversa è da parte dei colleghi della maggioranza che più volte si sono registrate assenze e comunque toni e comportamenti non coerenti con gli impegni presi e il ruolo istituzionale che abbiamo il dovere di rappresentare. Le opposizioni fanno il loro mestiere, siamo stati fin troppo comprensivi in questi anni. Ora basta, la misura è colma. Forse il vice presidente dimentica le diverse sedute del Consiglio in cui abbiamo visto la maggioranza impegnata nell’aspettare i propri componenti o richiamare qualcuno che si era già allontanato dall’aula. Così come non sfugga al vice presidente, come già alcune settimane fa si erano verificati momenti di tensione all’approvazione del bilancio preventivo, con una interpretazione piuttosto forzata del regolamento consiliare tale da far arrivare alcuni consiglieri ritardatari».
«Colle merita di più che questo vittimismo da parte di chi non ha i numeri e le idee per governare - conclude il segretario del Pd -. Per questo sosteniamo la candidatura di Alessandro Donati e il progetto del centrosinistra. Riteniamo inoltre che non sia corretto portare in Consiglio, nell’ultima adunanza possibile prima dell’ordinaria amministrazione, atti come quelli proposti. Perché si è aspettato l’ultimo consiglio per potare la delibera della piscina Olimpia o della variante di campolungo quando 15 giorni fa si è concluso un procedimento di variante? Dopo cinque anni di vuoto ci si è svegliati ora? Sarà forse che la maggioranza stava utilizzando questo ultimo consiglio per scopi elettorali?».
Pubblicato il 18 aprile 2019