Colle, petizione online per impedire l'intervento edilizio al Parco dell'Agrestone

Migliorini: "Il Parco dell’Agrestone è una grande porzione della bella campagna toscana inglobata all’interno dell’omonimo quartiere diColle di Val d’Elsa. La sua costituzione di parco urbano è avvenuta a seguito della costruzione, negli anni Novanta, dei fabbricati residenziali posti ad anello, come una cinta muraria moderna. Della sua origine naturalistica conserva l’ombroso bosco autoctono, il percorso campestre alberato e le ampie distese erbose, caratteristiche che lo differenziano in maniera sostanziale da tutti gli altri giardini pubblici e di cui possono usufruire da vent’anni i cittadini colligiani"

 
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Alcuni giorni fa abbiamo riportato in versione integrale la lettera aperta che l'architetto Tamara Migliorini ha indirizzato all'Amministrazione colligiana a proposito del rischio della "completa cementificazione del cuore del Parco dell'Agrestone".

L'appello è diventato una petizione online, a cui è possibile aderire su Change.org:

"Il Parco dell’Agrestone è una grande porzione della bella campagna toscana inglobata all’interno dell’omonimo quartiere diColle di Val d’Elsa. La sua costituzione di parco urbano è avvenuta a seguito della costruzione, negli anni Novanta, dei fabbricati residenziali posti ad anello, come una cinta muraria moderna. Della sua origine naturalistica conserva l’ombroso bosco autoctono, il percorso campestre alberato e le ampie distese erbose, caratteristiche che lo differenziano in maniera sostanziale da tutti gli altri giardini pubblici e di cui possono usufruire da vent’anni i cittadini colligiani.
Su questo grande spazio pubblico che per tanti anni ha consentito a grandi e piccini di godere liberamente di una qualità di vita invidiabili si addensano però le fosche nubi delle previsioni urbanistiche di valenza edificatoria, con tipologia di servizi di uso pubblico.
Il pericolo più imminente per il Parco dell’Agrestone è costituito dall’attuazione del progetto di costruzione di una nuova chiesa e di un edificio limitrofo polivalente che avranno la superficie complessiva di mq 1.500 e che si andranno ad insediare proprio nel cuore di questa area verde.
La realizzazione di questi edifici religiosi, richiesta dall’Arcidiocesi di Siena-Colle Val d’Elsa-Montalcino, è stata autorizzata dal Comune di Colle di Val d’Elsa con il Permesso di Costruire n. 023/2015 del 17/06/2015, ma a causa del mancato inizio dei lavori da parte del beneficiario entro i termini di legge questo atto abilitativo è decaduto il 17/06/2016.
In questa particolare fase nella quale l’Arcidiocesi di Siena-Colle Val d’Elsa-Montalcino ha richiesto un nuovo permesso per il medesimo progetto che si basa su previsioni urbanistiche vecchie di vent’anni, prima che il Comune rilasci tale permesso che avrà un impatto devastante sul Parco dell’Agrestone, ho chiesto a tutti gli amministratori comunali di riflettere su tutti gli aspetti di questa procedura, verificandone la correttezza formale e le implicazioni sociali e ambientali.
Per fare la scelta giusta e consapevole sugli interventi edilizi previsti all’interno del Parco dell’Agrestone è opportuno instaurare un processo di partecipazione in cui sia coinvolta tutta la comunità colligiana, per bilanciare le varie necessità e valutate soluzioni più congrue di quelle finora emerse.
Per contribuire in maniera costruttiva a questa riflessione collettiva ho proposto tre possibili soluzioni che consentono di rispettare gli standard urbanistici, le esigenze religiose e le preesistenze naturalistiche, ampiamente illustrate nella pagina Facebook “Salviamo dalla cementificazione il Parco dell'Agrestone”, nata sotto gli auspici di trasparenza, condivisione e impegno per lanciare in maniera chiara e forte questo appello.
Il Parco dell’Agrestone è un bene comune di tutti i cittadini colligiani, di cui tutti possono usufruire senza distinzione di nazionalità o religione.  Facciamo capire anche agli amministratori comunali, che hanno il potere di decidere sul suo futuro, quale valore immenso ha per la nostra comunità:Vogliamo che sia salvaguardata la sua integrità, che sia valorizzata la sua componente vegetazionale e che sia implementato l’arredo urbano per migliorarne la fruizione pubblica".

Pubblicato il 5 agosto 2016

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