Commercianti in crisi per la pandemia, Giani pronto a farsi portavoce delle loro istanze

Ristoratori ed esercenti hanno illustrato le loro difficoltà: tasse ed affitti da pagare, incertezze sulle misure annunciate, ristori per il fatturato perso. Piano di azione condiviso su cinque punti

 TOSCANA
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Il presidente della Toscana Eugenio Giani ha incontrato ieri mattina, assieme all’assessore al commercio Leonardo Marras, le associazioni di categoria di ristoratori ed esercenti. La nutrita delegazione  di rappresentanze da tutta la regione di Confesercenti e Confcommercio e delle federazioni dei pubblici esercizi di Fiepef e Fipe era venuta a Firenze a rappresentare le difficoltà che sta vivendo il settore, l’incertezza delle misure che si sono succedute in queste settimane e di quelle annunciate e le perdite economiche patite a seguito delle restrizioni imposte per ridurre i rischi di contagio da coronavirus.

Alla fine si sono trovati d’accordo su un comune piano di azione in cinque punti: l’attivazione di un tavolo permanente di gestione della crisi, lavorare per inserire i progetti di sviluppo e di rilancio del commercio e del turismo nel piano di Recovery Fund, chiedere con forza al Governo un adeguato indennizzo per le imprese che sono rimaste chiuse sulla base del fatturato perduto, una richiesta di maggior chiarezza su regole e strumenti e una moratoria di tre anni, che solo il Governo può accordare, degli sfratti sui locali commerciali. Confesercenti e Confcommercio hanno apprezzato l'impegno della Reione che ha destinato risorse a categorie rimaste fuori dai ristori nazionali.

Ristoratori ed esercenti stanno vivendo momenti drammatici – pone l’accento il presidente Giani – e questo risulta ancora più pesante in una Toscana che di turismo, commercio e ristorazione vive, con più di 350 mila imprese attive”. “Per questo – prosegue - dopo aver ascoltato, mi sento di farmi carico di portare la loro voce sia nei confronti del Governo sia in relazione ai provvedimenti che potremo assumere con gli enti locali”. "E’ una questione di equità e giustizia - aggiunge ancora il presidente - È fondamentale rendersi conto che ci sono tante persone che per fortuna continuano a percepire il loro stipendio, ma ce ne sono tante altre che si trovano a dover chiudere i bandoni e conseguentemente, in una logica solidale, dobbiamo essere più vicini a loro e aiutarli a risolvere i problemi".

Nell’incontro con i ristoratori ed esercenti uno dei temi è stato proprio quello degli affitti dei fondi.  “C’è chi – ricorda Giani - ha vissuto addirittura più di cento giornate di chiusura, che ha dipendenti, tasse da pagare e anziché rispetto e comprensione incontra spesso il cinismo di chi non si muove neanche di una virgola e si propone con gli avvocati con una durezza senza parole".

La Toscana – conclude il Giani, facendo il punto sull’emergenza sanitaria ancora in atto - ha contagi in 92 dei suoi 273 comuni. Ci sono meno persone che hanno sintomi e che chiedono di fare tamponi. Ho cercato di fare il mio dovere nel rappresentare questi che sono i dati della Toscana, chi deciderà i provvedimenti da adottare lo farà in base a questi dati".

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Pubblicato il 16 dicembre 2020

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