Confcommercio Siena: "Il Governo decida velocemente sulla scadenza dei titoli di credito"

L'appello di Confcommercio e Confesercenti Siena che hanno preso in carico il tema già dall’inizio del lockdown

 PROVINCIA DI SIENA
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Occorre evitare che i titoli di credito di qualunque natura, inclusi gli assegni, giungano a scadenza e siano origine, in caso di incapienza, di conseguenze a carico dell’ultimo anello della catena distributiva, ovvero le piccole e micro imprese commerciali al dettaglio”.

E’ l’appello che rivolgono Confcommercio e Confesercenti Siena intervengono su uno dei temi che maggiormente tocca tutti i settori soprattutto in questa fase.

“E’ un problema che affligge tutti i settori - fanno notare - con punte di altissima preoccupazione nel settore moda, dove gli effetti della chiusura obbligata dalla pandemia si traducono in magazzini pieni di merce invenduta e da pagare. Tema preso in carico già dall’inizio del lockdown. Abbiamo svolto una incessante attività già dalle prime settimane di chiusura dalle associazioni a sostegno e risoluzione delle specifiche problematiche di tutto il commercio, moda compresa. La scadenza dei titoli di credito, come altri temi, sono chiaramente centrali. Conoscendo i problemi reali dei nostri associati non molliamo la presa. Tutti insieme. E insisteremo fino a quando il Governo avrà deciso velocemente rispetto a quanto già da noi proposto, come facciamo fin da febbraio. Non ci fermeremo fino a quando avremo raggiunto i risultati per il settore che rappresentiamo”.

“Il tema è all’attenzione sia delle Federazioni di settore che delle confederazioni nazionali – sottolineano - che già ad aprile hanno ottenuto una sospensione delle procedure per tutti i titoli di credito. Successivamente era stato presentato un emendamento per prorogare fino a dicembre tale sospensione. Purtroppo la dinamica dei lavori parlamentari ha impedito che l’emendamento venisse discusso ed inserito nella legge di conversione”.

“Questo – continuano - non ha fermato l’azione delle confederazioni che mantengono questo punto tra le richieste prioritarie che vengono costantemente poste all’attenzione del Governo e del Parlamento. Attualmente il periodo di sospensione scade il 31 agosto prossimo. E’ quindi importante e urgente che la decisione del Governo giunga nei tempi più rapidi possibili e con un allungamento del periodo di sospensione almeno fino al 31 dicembre 2020, per dare almeno la possibilità a molti esercenti di non subire l’ingiuria del protesto a causa di una situazione di cui essi non hanno nessuna colpa e nessuna responsabilità”.

“E’ una problematica che investe tutto il paese e tutti i settori economici -  concludono - E’ per questo che si insiste a livello nazionale, perché gli unici che possono e devono dare risposte sono il presidente del consiglio Conte, il suo Governo ed il Parlamento. Ed è importante spingere, tutti insieme, perché la risposta arrivi rapidamente e nella direzione richiesta”.

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Pubblicato il 11 luglio 2020

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