Confesercenti: dal giallo all'arancione, commercio in preda all'incertezza
Non solo ristoranti: il disagio coinvolge tutti
“Se arancione dev’essere, che sia da lunedì”. Lo chiede Confesercenti in tutta la Toscana, e non di meno anche a Siena per voce del Presidente provinciale Leonardo Nannizzi, e di quello dei ristoratori Fiepet, Michele Vitale: “è facile capire che molti di noi hanno già raccolto diverse prenotazioni per domenica 14 febbraio, giorno di San Valentino. Visto che da un anno a questa parte le giornate ricche di prenotazioni sono state rarissime, potete immaginare cosa potrebbe significare dover annullare tutto. Uno spreco di soldi e di merce, quella che abbiamo già ordinato. Il disagio per i dipendenti richiamati per l’occasione in servizio. Oltre all’ennesimo schianto emotivo per chi lavora in questo settore: per i lavoratori richiamati in servizio per l’occasione, e magari delusi, e per tutti i gestori dei locali”.
Nel pomeriggio di ieri, Vitale ha raccolto nuovamente lo sconforto dei ristoratori durante una riunione a distanza aperta agli associati del capoluogo: “Davanti a noi vediamo una prospettiva di ristori scollegati dalle effettive spese che dobbiamo sostenere, di un suolo pubblico che a giugno potrebbe tornare a pagamento, di criteri sull’erogazione del credito che rendono molto più alto il rischio di finire in default. E in tutto questo, dobbiamo continuare a saltare da un’incertezza all’altra sulle possibilità di stare aperti”.
“E’ inaccettabile dover aspettare il venerdì sera per sapere chi può stare aperto la domenica - osserva Leonardo Nannizzi - capiamo che il Comitato tecnico scientifico debba fare le sue valutazioni, ma allora che le faccia il lunedì per farle entrare in vigore a metà settimana”. La prospettiva del ritorno in arancione tiene sulle corde anche il commercio non food, benché non tenuto a restare chiuso: “è facile prevedere che la gente in giro tornerà ad essere meno di quella che c’era in zona gialla, che già era poca. Il fatto di non poter andare avanti con questo stato di cose non è semplicemente uno slogan. Molte imprese commerciali non ce la fanno più, ed è facile accorgersi che c’è già chi ha rinunciato. Nella nostra provincia ci sono zone dove il contagio è tornato praticamente ad azzerare la mobilità. A livello nazionale sta per insediarsi un nuovo governo, ci aspettiamo di trovare nel nuovo Governo un interlocutore capace e competente per superare questa situazione. Saremo a disposizione, come già in passato, sia a livello locale che nazionale, per far capire meglio i problemi che gli imprenditori stanno vivendo, possibilmente prima di prendere le decisioni”.
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Pubblicato il 13 febbraio 2021