Convalidato l'arresto per Andrea e Yuri Chesi, coinvolti nell'inchiesta sulle estreme destre a Siena e provincia

Per entrambi, oltre alla detenzione di armi, c'era anche la contestazione dell’aggravante della finalità terroristica. Durante l'interrogatorio i due, difesi dall'avvocato Francesco Pletto, hanno cercato di minimizzare le accuse. Dalle indagini, che si sono basate anche su intercettazioni e sul contenuto delle chat telefoniche, è emerso che il gruppo aveva progettato (poi accantonando il piano) di far saltare in aria la moschea di Colle di Val d'Elsa. Il gip Roberta Malavasi ha confermato i domiciliari per Andrea Chesi, mentre per il figlio l'obbligo di firma

 SIENA
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E' stato convalidato ieri sera l'arresto per Andrea e Yuri Chesi, padre e figlio di 60 e 22 anni, presi martedì scorso per possesso illegale di esplosivo a seguito dell'inchiesta che ha coinvolto 12 persone appartenenti all'estrema destra in provincia di Siena. Per entrambi, oltre alla detenzione di armi, c'era anche la contestazione dell’aggravante della finalità terroristica, che però è stata esclusa dal gip Roberta Malavasi. Durante l'interrogatorio i due, difesi dall'avvocato Francesco Pletto, hanno cercato di minimizzare le accuse.

Dalle indagini, che si sono basate anche su intercettazioni e sul contenuto delle chat telefoniche, è emerso che il gruppo aveva progettato (poi accantonando il piano) di far saltare in aria la moschea di Colle di Val d'Elsa. Il pm Silvia Benetti aveva chiesto la detenzione in carcere, mentre sono stati confermati i domiciliari per Andrea Chesi e l'obbligo di dimora per il figlio.

«Stigmatizziamo il disprezzo degli altri, ci battiamo contro l'odio, il razzismo, la violenza, espressa in ogni forma, combattiamo la strumentalizzazione della paura che porta alla divisione - ha cmmentato il sindaco di Sovicille Giuseppe Gugliotti su Facebook - Siamo convinti che oggi, più che mai, sia necessario esercitare la responsabilità e la vigilanza, e sia urgente impegnarsi, tutti, per costruire una comunità coesa, concretamente solidale, inclusiva, gentile, rispettosa, unita nelle diversità. In virtù di questo, se Andrea Chesi, confermando con i fatti quanto ha dichiarato al magistrato, andrà in Moschea (come abbiamo fatto noi ieri), per un incontro di scuse e di distensione, saluteremo con rispetto e soddisfazione questo momento. E quando lo apriremo, lo inviterò a condividere con noi qualche ora di volontariato presso il Centro SPRAR, che il Ministero dell'Interno (quando era ministro Salvini) ci ha finanziato. Dialogare, incontrarsi, conoscersi, sono il primo importante passo».

Pubblicato il 16 novembre 2019

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