Coronavirus: App Immuni si o App Immuni no?

Questa 'battaglia' sembra non avere fine ed ognuno ha le sue buone motivazioni sia per scaricarla che per non farlo. Molti sono anche i dubbi sulla reale possibilità di utilizzo e sulla possibilità di gestirne i dati. C’è chi è estremamente contrario a scaricarla, chi ne ha fatto una battaglia politica e chi invece non ha ancora capito a cosa serva esattamente. In Valdelsa sono pochissime le persone che hanno scaricato l’applicazione, ma del resto la percentuale rispecchia quella nazionale

 APP IMMUNI
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C’è chi aveva deciso di non scaricarla, ma ultimamente si è convertito, come Michele Papini: «Penso che purtroppo sarò costretto a scaricarla non adesso però, sto iniziando ad informarmi perché l’avevo persa un po’ di vista, dato che pensavo non servisse più. Non ne so molto, sinceramente penso che in settimana prossima la scaricherò. Tutte le volte rimando questa attività di scaricare l’app Immuni perché non è proprio un qualcosa che mi fa piacere fare. La mia paura è che ci siano dei falsi positivi o comunque degli avvisi per i quali non sia segnalata una situazione veritiera. Ad esempio se dovessi andare al cinema e dopo alcuni giorni ricevessi un avviso di essere stato nel solito luogo con un positivo. Magari, però quel positivo era molto lontano da me di conseguenza non è detto che io ci sia entrato in contatto, si potrebbero creare anche degli allarmismi ingiustificati. Mi domando cosa dovrei fare, se dovessi ricevere un avviso del genere, dovrei recarmi a fare il tampone ed iniziare le varie procedure? Sono sicuro che tutto ciò creerebbe ciò che in parte si sta già verificando, ovvero degli ingolfamenti. Ho un po’ paura che possa diventare uno stress in più, anziché uno strumento in più. Data la situazione, però, credo che la scelta giusta sia comunque di scaricarla, poi vedremo cosa accadrà».

Marco Speranza invece non ha dubbi, avere l’applicazione è fondamentale, «Immuni è un’applicazione totalmente sicura. Qualsiasi persona conosca un minimo di informatica o parlando con un qualsiasi informatico può confermare che si tratta di un’applicazione sicura. Ha accesso solo alla connessione internet ed al Bluetooth, quindi la privacy è totalmente tutelata. Anzi, è tutelata molto di più rispetto a molte altre applicazioni che utilizziamo tutti quotidianamente come WhatsApp, Facebook o Instagram. È un’applicazione, inoltre, estremamente utile perché riesce a rintracciare tutte le persone con le quali siamo entrati in contatto e magari non sono nelle nostre consuete frequentazioni sociali. Quindi trovando qualcuno di positivo sui mezzi di trasporto o al supermercato, l’applicazione riesce già a fare un ottimo lavoro di tracciamento».

Fulvio Salvadori, invece, non è assolutamente dello stesso avviso: «Sostanzialmente non scarico l’App Immuni perché non mi fido di questo governo. La mia è una valutazione che non si limita all'app in sé, ma tiene conto di tutta quella che è ed è stata la situazione intorno al Covid, da otto mesi a questa parte. Mille le contraddizioni i dietrofront, le cose celate e malnascoste, improvvisate e farraginose. Volendo se ne potrebbe parlare e scrivere per ore e fare 1000 esempi. Pertanto non la scarico, perché non mi fido di chi ci amministra e non mi fido di quella rassicurazione di tutela che vuol trasmetterci l’installazione della app. Non la scarico perché non c’é certezza del suo funzionamento (le Asl della regione Veneto ad esempio non erano pronte per gestire i dati). Non la scarico perché non sono certo della capacità ad individuare con esattezza chi possa essere entrato in contatto con soggetti infetti. Non la scarico perché non considero chi ci governa capace di gestire milioni di dati».

Lodovico Andreucci

 
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Pubblicato il 19 ottobre 2020

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