Coronavirus: l'appello dei sindaci della Val d'Elsa: ''Situazione seria e preoccupante''

''Il virus lo sconfiggeremo con i vaccini ma adesso dobbiamo arrestarne la diffusione e invertire l’attuale tendenza di crescita. Recuperiamo determinazione e comportamenti rigorosi nella sfera pubblica e privata''

 VAL D'ELSA
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Ci troviamo ad affrontare una situazione seria e preoccupante che impone di richiamare tutti alla responsabilità massima”. Così i Sindaci dei Comuni dell’Alta Valdelsa, distretto sociosanitario per cui la zona rossa è stata confermata con ordinanza della Regione Toscana fino al 17 aprile. Andrea Pieragnoli (Casole d’Elsa), Alessandro Donati (Colle di Val d’Elsa), David Bussagli (Poggibonsi), Andrea Marrucci (San Gimignano), Francesco Guarguaglini (Radicondoli) scrivono ai cittadini.

Abbiamo di fronte settimane complesse. Siamo fiduciosi sul progredire della campagna vaccinale che sta andando avanti con accelerazioni significative su categorie di persone particolarmente fragili come i nostri anziani over 80. Tuttavia siamo anche preoccupati per la diffusione del contagio. Pur nelle differenze fra i singoli Comuni, il dato complessivo dei cittadini e delle cittadine positive al virus continua a crescere.

Nella giornata di venerdì scorso, quando è maturata la decisione della zona rossa, l’indice complessivo per il nostro distretto sociosanitario era a 274, superiore all’indice dei 250 nuovi casi settimanali calcolati su 100.000 abitanti e purtroppo in crescita rispetto alla settimana precedente. Una crescita che continua e che va contenuta”.

Altri territori, anche vicini, hanno dovuto affrontare nelle settimane scorse situazioni di crescita progressiva. Adesso tocca a noi e, insieme, dobbiamo recuperare quella forza e quella determinazione con cui abbiamo accompagnato questa lunghissima pandemia. In tanti sollecitate più controlli e più sanzioni. Abbiamo chiesto ulteriore impegno al Prefetto di Siena e ci sono disposizioni in tal senso da parte della Questura, ma nessun controllo potrà mai arrivare ovunque né sostituire il comportamento corretto e adeguato di ciascuno di noi nei luoghi pubblici e soprattutto in quelli privati”.

Dopo tredici mesi sono comprensibili la stanchezza, la rabbia, le preoccupazioni e tanti altri sentimenti che rendono tutto ancora più difficile. Cercheremo di farci carico delle tante difficoltà che questa situazione continua a generare. Oggi però serve ancora la massima responsabilità perché continua a dipendere ancora tanto da noi e dai nostri comportamenti. Il virus lo sconfiggeremo con i vaccini ma dobbiamo adesso arrestarne la diffusione per riallinearci con il resto della Provincia e della Regione.

Lo dobbiamo fare per la salute di tutti noi, per tutelare il funzionamento dei nostri ospedali e per rispetto nei confronti di coloro che ancora sono chiamati a sacrificarsi, studenti, scuole, tante attività e negozi. La conferma della zona rossa è stata una scelta di prudenza. Facciamo in modo, tutti insieme, che questo ulteriore sforzo sia utile e sia l'ultimo”.

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Pubblicato il 13 aprile 2021

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