Coronavirus: no ai pesci d'aprile!

Storie inventate e scherzi d'aprile sul tema coronavirus possono portare insicurezza ed essere usati per diffondere informazioni false

 PESCE D'APRILE
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È arrivato il 1° aprile e dovrebbe essere giunto anche il tempo dei “pesci d’aprile”. Ma a differenza degli altri anni, oggi viviamo un momento così tragico a causa del “coronavirus” che qualsiasi notizia falsa sul tema, anche solo per scherzo, potrebbe causare pericolosi effetti e diffondersi attraverso i media e i social determinando ulteriori paure o fallaci aspettative. A questo ha pensato anche il Ministero della Sanità tedesca che ha invitato espressamente la cittadinanza a evitare di creare e diffondere "pesci d'aprile" sul tema coronavirus per non far circolare fake news pericolose su un tema così delicato per la salute di tutti.

«Storie inventate e scherzi d'aprile sul tema coronavirus possono portare insicurezza ed essere usati per diffondere informazioni false». Ed è addirittura un messaggio postato sull’account Twitter ufficiale del ministero teutonico a farci riflettere. «Per favore non scherzate sul tema coronavirus e aiutateci a evitarne la diffusione». Vi è da dire, per la verità, che già da un po' il ministro della Salute Jens Spahn è apertamente impegnato nella battaglia contro le fake news sul tema Covid-19 e sulle teorie del complotto che spesso le accompagnano.

In un comunicato inviatoci dal presidente dello Sportello dei Diritti, Giovanni D’Agata, si richiama al senso di responsabilità, ma a differenza degli altri anni, oggi si vuole porre l’attenzione a non creare e diffondere fake-news pericolose su un tema così delicato per la salute di tutti, il coronavirus.

Non dovrebbe esserci nemmeno il bisogno di dirlo, ma si ribadisce inoltre quanto detto, non solo per la giornata odierna ma per tutta la durata dell’emergenza.

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Pubblicato il 1 aprile 2020

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