Coronavirus, Rossi: ''Oggi in arrivo 94 mila mascherine sicure, tra certificate e testate''
Dopo le polemiche sui dispositivi della protezione civile nazionale e la lettera aperta degli infermieri, il presidente della Toscana sta preparando anche un atto, assieme all’unità di crisi, dove sarà indicato il tipo di dispositivo da utilizzare in ogni circostanza a seconda dell’efficacia
Polemiche sulle mascherine inviate dalla Protezione civile nazionale. Gli ordini degli infermieri scrivono in Toscana una lettera aperta per chiedere dispositivi adeguati e indicazioni su quali utilizzare e dove. Il presidente della giunta regionale Enrico Rossi spiega: “Le mascherine della Protezione civile sono in attesa di validazione da parte dell’Istituto superiore della sanità. Ma siamo in emergenza sanitaria ed occorre distribuire in questo momento tutto quello che abbiamo. Sto comunque preparando un atto, assieme agli esperti dell’unità di crisi, per il corretto uso dei dispositivi”. Sarà un vademecum che classificherà le mascherine in base all’efficacia e dirà quale utilizzare per ogni circostanza.
“Per quel che riguarda la Regione Toscana – prosegue e tranquillizza Rossi - attraverso Estar distribuiremo nella sola giornata di oggi 94 mila dispositivi sicuri, tra certificati o testati. Si tratta di 40 mila mascherine a marcatura CE, idonee dunque a tutti gli effetti, e di 54 mila autoprodotte in Toscana in tessuto non tessuto a triplo strato e con elastico, già testate dal dipartimento di chimica dell’Università di Firenze, di qualità certamente migliore rispetto a quelle della Protezione civile nazionale e che riceveranno secondo le procedure la validazione dell’Istituto superiore di sanità nelle prossime ore”. Ieri erano già state distribuite 39.500 mascherine ‘made in Tuscany” di ugual tipo e 95.300 della pro tezione civile nazionale.
“Non è comunque il tempo delle polemiche – conclude Rossi – e a tutti gli operatori sanitari inviamo il nostro ringraziamento ed apprezzamento per il grande lavoro che svolgono ogni giorno. Il nostro impegno è massimo per consentire loro di continuare a lavorare in sicurezza e tranquillità. In questo modo, tutelando anzitutto la salute dei lavoratori, siamo certi che arriveremo fino in fondo e ce la faremo”.
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Pubblicato il 15 marzo 2020