Dai volontari agli imprenditori, la comunità dell'Anffas cresce e guarda avanti
«Un incontro per condividere i risultati raggiunti ma anche gli obiettivi della collaborazione che abbiamo avviato nell’ottobre 2015 con I Bambini delle Fate. Un'occasione soprattutto – ha spiegato Lucia Semplici, presidente Anffas – per ringraziare tutti i nostri sostenitori, coloro che ci aiutano attraverso I Bambini della Fate, coloro che ci sono vicini attraverso altri contributi. Un sostegno che ci consente di portare avanti la nostra attività»
Ragazzi, famiglie, operatori, volontari, sostenitori. Una comunità intera si è incontrata ieri (29 giugno) da “Caprazucca, la taverna del buonsenso” nella serata promossa da Anffas Altavaldelsa e Fondazione I Bambini delle Fate. «Un incontro per condividere i risultati raggiunti ma anche gli obiettivi della collaborazione che abbiamo avviato nell’ottobre 2015 con I Bambini delle Fate. Un'occasione soprattutto – ha spiegato Lucia Semplici, presidente Anffas – per ringraziare tutti i nostri sostenitori, coloro che ci aiutano attraverso I Bambini della Fate, coloro che ci sono vicini attraverso altri contributi. Un sostegno che ci consente di portare avanti la nostra attività». All'incontro, dal titolo “Insieme.... stiamo crescendo” erano presenti i ragazzi di Anffas ed i loro genitori, gli operatori, i sostenitori che aiutano l'associazione con le erogazioni attraverso I Bambini delle Fate e i sostenitori che aiutano Anffas attraverso altri canali. Presente il sindaco David Bussagli, presente Luca Miotti, referente per I Bambini delle Fate, Fondazione che sostiene progetti sociali e di ricerca promossi da associazioni, enti e ospedali, rivolti a bambini e ragazzi con autismo e disabilità, attraverso le imprese del territorio, avvicinandole quindi concretamente al mondo del sociale. Con versamenti costanti le aziende garantiscono sviluppo e continuità a progetti di grande rilevanza e gli imprenditori si assumono così un importante ruolo di responsabilità sociale. La Fondazione i Bambini delle Fate in 10 anni di attività ha associato in tutta Italia oltre 600 imprenditori e oltre 1.000 privati che, con contributi costanti e continuativi, permettono il finanziamento di molti progetti.
A tutti i presenti è stata consegnata una brochure esplicativa delle attività laboratoriali e dei cinque inserimenti socio terapeutici promossi e supervisionati dall'Anffas. Al termine del report sulle attività, c'è stato un ricco buffet servito dai ragazzi dell'Anffas, due dei quali già occupati settimanalmente al ristorante Caprazucca di Carlo Ricci. «Grazie a lui – dice Lucia Semplici - e ai titolari delle aziende che ospitano i nostri ragazzi per gli inserimenti socio terapeutici. La nostra attività è lunga trent'anni e intendiamo farla crescere ancora. Ringrazio tutti coloro che sono al nostro fianco, tante persone, tante aziende, tante associazioni, l'amministrazione comunale. Una comunità che sentiamo vicina e che ci spinge a guardare sempre più lontano».
Le attività. Anffas costruisce percorsi di avvicinamento all’inserimento lavorativo a partire dalla proposta di interventi terapeutici e graduali all’acquisizione di competenze lavorative, fino alla gestione diretta di inserimenti lavorativi o socio-terapeutici in collaborazione con enti pubblici e privati in linea con il programma dell’associazione. Attualmente i laboratori sono “L’orto di' Nanni” (ortocoltura) e “Bomboniere solidali” (laboratorio manuale costruzione oggettistica) per evidenziare abilità personali verso cui indirizzare percorsi lavorativi differenziati e personalizzati. I laboratori creano prodotti che poi vengono venduti e consegnati dai ragazzi per una conclusione del processo produttivo. Il ricavato delle vendite sostiene l’associazione nelle sue attività e permette ai ragazzi gite o altre occasioni di socializzazione sul territorio. Sono due gli obiettivi principali perseguiti. Uno è collocare a lavoro ciascuno dei ragazzi che frequentano i laboratori di socializzazione favorendo l’ingresso con il supporto di un tutor che affianchi il ragazzo. Al momento i ragazzi al lavoro, con inserimenti curati da Anffas, sono cinque. Il secondo è aumentare la ricettività d’utenza (almeno dieci ragazzi inseriti in ciascun laboratorio) e la cadenza settimanale dei laboratori (cinque giorni la settimana) in modo da poter ampliare l’offerta educativa e incidere sul miglioramento della qualità della vita delle persone coinvolte.
Pubblicato il 30 giugno 2017