Dieci proposte per Castelfiorentino

Commercianti, artigiani, Sindaco e Giunta comunale manifestano in Piazza Gramsci e formulano un programma unitario, articolato in 10 punti. Con una premessa: "Il difficile viene adesso"

 CASTELFIORENTINO
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Non lasciateci soli. Perché il difficile viene adesso”. Sono consapevoli delle difficoltà che li attendono, ma altrettanto determinati nel farsi sentire.  Decine di commercianti, piccoli artigiani, operatori del settore della ristorazione e del turismo si sono ritrovati questa mattina in Piazza Gramsci insieme al Sindaco e alla Giunta Comunale per manifestare e presentare al Governo e alla Regione Toscana un documento unitario, articolato in 10 punti.

Dieci proposte per far ripartire l’economia castellana, quasi un manifesto in vista della riapertura, prevista lunedì 18 maggio con le attività di commercio al dettaglio, cui seguiranno nel giro di pochi giorni quelle dei parrucchieri, estetisti, gestori dei pubblici esercizi (bar e pasticcerie, ristoranti). Una iniziativa promossa congiuntamente dall’Associazione del CCN “Tre Piazze”, dal Comune di Castelfiorentino, da Confesercenti e dalla CNA, mediante la quale si presentano una serie di proposte concrete, e nel contempo si invitano le istituzioni (a tutti i livelli) a un confronto per vedere cosa è possibile fare per affrontare i problemi posti dalle varie categorie.

Anzitutto, sul versante del turismo. Il documento programmatico chiede provvedimenti ad hoc (una legge) per rilanciare un settore che è in realtà trasversale: interessa il commercio, l’artigianato, la ristorazione. Poi il tema delle risorse, dei contributi a fondo perduto, del sostegno alle locazioni (misure ulteriori e con effetti immediati rispetto al credito d’imposta del 60% già previsto dal Governo), del contributo da parte dello Stato agli enti locali, dell’accesso al credito attraverso procedure più rapide.

Ancora, il tema della concorrenza. Con l’emergenza sanitaria “la web tax non è più rinviabile” tuona il punto sette del documento. Occorre “ridimensionare un’assurda disparità di trattamento” fiscale che penalizza i piccoli esercizi commerciali, quelle attività che svolgono peraltro una delicata funzione di vitalità e di presidio dei centri storici. I commercianti colgono peraltro occasione per apprezzare il rinvio dei saldi al 1 agosto, e chiedono (oltre al fatto che questa misura sia recepita quanto prima dalla Regione Toscana) che tale data diventi “strutturale” anche per i prossimi anni.  Tra le misure immediate, gli operatori chiedono inoltre “un intervento normativo” che costringa i “grandi gestori” a ridurre sostanzialmente le bollette a carico di famiglie e imprese.

Infine, i gestori dei pubblici esercizi (bar, ristoranti, pub), parrucchieri ed estetisti invitano le istituzioni a sedersi intorno a un tavolo per trovare una soluzione che sia in grado di assicurare a loro e a tutti i clienti la massima sicurezza e le condizioni minime per poter far ripartire in efficienza la loro attività.

Siamo rimasti chiusi per due mesi e mezzo  – sottolinea Paolo Antilli, parrucchiere di Castelfiorentino – e per un’attività come la nostra, come pure per le numerose attività commerciali e artigianali che sono presenti nel centro urbano, la chiusura ha già prodotto un danno economico enorme. Abbiamo affrontato questa situazione in modo responsabile, nella consapevolezza che era in corso una emergenza sanitaria senza precedenti, ma adesso chiediamo un aiuto concreto alle istituzioni. Eravamo anche noi tentati da fare gesti clamorosi, ma abbiamo preferito seguire la strada delle proposte, su cui aprire un confronto a tutti i livelli, in particolare con la Regione Toscana. E abbiamo molto apprezzato che il Comune abbia subito offerto il proprio sostegno condividendo le nostre proposte”.

Dobbiamo trovare il giusto equilibrio – sottolinea il Sindaco, Alessio Falorni – fra le esigenze di garantire la sicurezza di tutti i cittadini e quelle di salvaguardare il tessuto economico e commerciale del nostro territorio. Non siamo certamente contrari alle misure di prevenzione e alle precauzioni che occorre adottare per evitare una nuova ondata di contagi, tuttavia abbiamo anche il dovere di far rilevare che queste stesse misure devono essere sostenibili – da un punto di vista economico – e coerenti. Per fare un esempio, diventa del tutto incomprensibile imporre ai gestori dei ristoranti determinate prescrizioni che si rivelano poi di dubbia applicabilità nelle cene private fra amici”.

Alla manifestazione di questa mattina, molto sentita e partecipata (erano presenti un centinaio di operatori delle varie categorie) hanno preso parte anche l’AVIS, l’AUSER e i volontari della Prociv Arci.

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Pubblicato il 15 maggio 2020

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