E' morto il principe Filippo, duca di Edimburgo. Il ricordo di Lodovico Andreucci

L'annuncio di Buckingham Palace: avrebbe compiuto 100 anni il prossimo 10 giugno, 73 gli anni accanto alla regina Elisabetta

 PRINCIPE FILIPPO
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È morto a 99 anni il principe Filippo da sempre conosciuto per essere il consorte della regina Elisabetta. Ad annunciare la triste notizia è stato Buckingham Palace. Filippo, anzi Philip, ha trascorso un mese in ospedale all’inizio di quest’anno per un’infezione, successivamente è stato operato, prima di essere dimesso il 16 marzo e fare ritorno al Castello di Windsor.

In molti hanno imparato a conoscerlo meglio grazie alla serie televisiva The Crown.

Filippo era il figlio del principe Andrea di Grecia e di Alice di Battenberg, era nato sul tavolo da cucina della villa di Mon Repos nell’isola di Corfù il 10 giugno del 1921.

Anche se di greco aveva ben poco. In Grecia Filippo rimase per soli 18 mesi, fino al colpo di Stato e l’abdicazione dello zio. Di fatto era un perfetto gentleman inglese, anche se di lui si ricordano le numerosissime gaffe, che lo contraddistinguevano, per il misto di fascino reale e spirito naïf.

Avrebbe compiuto 100 anni a giugno. Filippo era la «roccia» di Elisabetta, come lei stessa lo aveva definito. Anche se i tabloid inglesi nel tempo avevano fatto trasparire qualche crepa tra i due e lanciato addirittura l’ipotesi di qualche tradimento.

Non è giusto, però, in questa occasione sprecare troppo inchiostro o troppi pixel - essendo il nostro un giornale online - su queste dicerie e cattiverie.

Il loro era un matrimonio come, purtroppo, non se ne vedono più. Per tutta la vita la Regina ed il Duca di Edimburgo non si sono mai baciati o toccati in pubblico, per salvaguardare la dignità e la bellezza del loro ruolo.

Dopo il matrimonio, Filippo dichiarò che la sua vita aveva da quel momento un solo scopo, non deludere mai sua moglie.

Conoscevano bene quella sacralità del matrimonio e del ruolo che ricoprivano. Questo suo modo di essere rappresentava alla perfezione quello che lo storico tedesco Ernst Kantorowicz, chiamava il doppio corpo, uno sacro ed uno naturale. Il primo è il corpo del mistero, intangibile, immutabile, della regalità ed il secondo è quello che possiamo avere tutti.

Oggi di «corpi sacri» se ne vedono pochi, più facile vedere dei corpi malati per l’essere troppo mediatici.

Filippo, invece, ci ricordava costantemente la bellezza del mistero, dell’essere “altro”, di essere ben più alto ed elato. Oggi, purtroppo, l’esigenza di pauperismo e di trasparenza, ci ha fatto dimenticare la bellezza del celato e del mistero. L’esempio sono i politici costantemente sui social per far vedere ogni parte della loro vita o non ultima l'intervista di Harry e Meghan. Dovremmo ricordarci che la magia e la poesia, invece hanno il loro motivo di esistere.

Con la morte di Filippo, in parte muore anche tutto ciò. Adesso l’ultimo momento, il più solenne e sacrale, il funerale del principe.

La prima domanda che può venire in mente ora, oltre al dispiacere e la tristezza, è ma Harry e Meghan saranno presenti al funerale?

Staremo a vedere, per ora è bene solo ricordare questo esempio di eleganza e di sacralità che ai “tempi moderni” di oggi non viene più vista di buon occhio.

“Chi vuole trasparenza quando si può avere magia, chi vuole la prosa quando si può avere la poesia. Una volta tolto quel velo, che cosa rimane? Un semplice uomo dalla modesta abilità e scarsa immaginazione, ma adornato in quel modo e diventa un dio”.

- Liberamente ispirato da The Crown -

Lodovico Andreucci

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Pubblicato il 9 aprile 2021

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