E' scomparso Abramo Barucci, ogni anno testimoniava la crudeltà della guerra
Bussagli: ''La sua testimonianza a ricordarci il dolore della guerra e la necessità di costruire la pace''
Questa mattina è giunta la triste notizia della scomparsa di Abramo Barucci. Abramo, ogni anno partecipava alle celebrazioni istituzionali nell'anniversario che ricorda i bombardamenti del 29 dicembre 1943 con la deposizione di due corone, una alla Fabbrichina e l'altra in piazza Mazzini. Ogni anno, Abramo raccontava la sua storia, sempre con grandissima commozione e la voce rotta per la scomparsa del babbo in quei bombardamenti sciagurati.
Fu proprio mentre stavano arrivando gli aerei che il padre gli disse di attaccare la cavalla al barroccio e andare via con il resto della famiglia, mamma, sorelle e zia. Nel salutarlo gli scappò un "Addio babbo" e lui lo rimbroverò quasi dicendo "Addio si dice a chi non ritorna". Il babbo di Abramo rimase vittima di una bomba poco dopo, preso in pieno davanti al Politeama.
"La sua testimonianza a ricordarci il dolore della guerra e la necessità di costruire la pace. La pace che ha voluto simbolicamente richiamare accanto al monumento che ricorda i nostri concittadini deceduti nei bombardamenti alleati, dove chiese fosse piantato un ulivo - lo ricorda il sindaco Bussagli - un sentito abbraccio ai familiari".
Stefano Calvani
In copertina una foto del 29 dicembre 2019
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Pubblicato il 30 novembre 2021