E' venuto a mancare Vittorio Meoni, partigiano e unico sopravvissuto all'eccidio di Montemaggio
«Vittorio è stato un protagonista della storia, della politica e dell'impegno civile della nostra provincia e dell'Italia - fa sapere l'ANPI Valdelsa - ma, soprattutto, è stato colui che ha saputo e voluto tramandare la memoria e raccontare dei tragici eventi e della rinascita del nostro Paese, soprattutto ai più giovani. Tutti gli amici dell'ANPI della Valdelsa portano con sé un ricordo personale di Vittorio, degli innumerevoli incontri a cui ha partecipato. Di certo, non sarà possibile dimenticare la forza che ha sempre accompagnato le sue parole e i suoi occhi sempre accesi»
Ieri, mercoledì 16 agosto 2017, è venuto a mancare, all'età di 94 anni, Vittorio Meoni. Ex Presidente Provinciale dell'ANPI e dell'Istituto Storico della Resistenza Senese, è conosciuto soprattutto per esser stato partigiano, l'unico sopravvissuto all'eccidio di Montemaggio. Lo scorso marzo non aveva potuto prendere parte alla cerimonia ufficiale per il 73esimo anniversario, ma aveva mandato agli studenti una lettera toccante, che riportiamo di seguito:
«Cari ragazzi, mi scuso innanzitutto per non essere fisicamente presente come avrei voluto a questo incontro, ma l'anagrafe me lo impedisce. Voglio comunque ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile questa iniziativa, ma voglio ringraziare soprattutto voi che avrete la pazienza di ascoltare o leggere la storia della mia vita. Se ho ripercorso il passato l'ho fatto proprio nella speranza che conoscere la mia esperienza potesse aiutare voi giovani a comprendere un passato non troppo remoto e quindi ad orientarvi meglio in questo presente non facile e non molto chiaro. Quello che mi premeva dirvi con i miei ricordi erano principalmente due cose. La prima è già nel titolo: alla macchia sempre non vuole essere l'esaltazione di una ribellione fine a se stessa, ma l'affermazione di un principio che dovrebbe guidarci non solo nei momenti cruciali della vostra vita, ma sempre e comunque: essere autonomi nelle scelte, non seguire passivamente la corrente, vivere con coerenza i propri valori anche se ciò significa pagare un prezzo anche alto. La seconda cosa riguarda la politica. Oggi è diventato uno sport nazionale vituperare la politica e i politici. Non siate acquiescenti a questo andazzo; impariamo dai padri fondatori della democrazia che la politica è l'attività più nobile dell'uomo; se la viviamo come impegno per la realizzazione di ideali in cui crediamo fermamente, la vita sarà ricca e piena come lo è stata la mia. Grazie della vostra attenzione, cari ragazzi, buon lavoro e auguri per il futuro che saprete costruirvi con la buona politica».
Oggi verrà allestita la camera ardente alla sede dell'ANPI di Siena, in viale Cesare Maccari, dalle ore 11.00 alle 18.00. Venerdì alle 11.30 la salma verrà invece portata al Cimitero Comunale di Colle di Val d'Elsa, nella cappella dove si trovano le altre vittime dell'eccidio. Chi vuole, può unirsi per un ultimo saluto.
«Vittorio è stato un protagonista della storia, della politica e dell'impegno civile della nostra provincia e dell'Italia - fa sapere l'ANPI Valdelsa - ma, soprattutto, è stato colui che ha saputo e voluto tramandare la memoria e raccontare dei tragici eventi e della rinascita del nostro Paese, soprattutto ai più giovani. Tutti gli amici dell'ANPI della Valdelsa portano con sé un ricordo personale di Vittorio, degli innumerevoli incontri a cui ha partecipato. Di certo, non sarà possibile dimenticare la forza che ha sempre accompagnato le sue parole e i suoi occhi sempre accesi».
«Il Comune di Colle di Val d'Elsa si unisce al dolore dei familiari e di tutta la comunità per la scomparsa di Vittorio Meoni - scrive il vice sindaco Andreucci -. Un Uomo che con la sua forza e profonda conoscenza della Giustizia ha insegnato a tutti noi il valore della Libertà. Colle di Val d'Elsa non scorderà mai l'amore che legava Vittorio a questa città».
«Ci ha lasciato Vittorio Meoni, Partigiano - scrive su Facebook il sindaco di Poggibonsi David Bussagli -. Straordinario testimone della disumanità nazi-fascista. Soprattutto protagonista e testimone della Resistenza, la pagina più bella della nostra Storia. Ai familiari e ai tanti vicini a Vittorio un pensiero».
«Una grande perdita per tutti noi - dice il primo cittadino di Gambassi Terme Paolo Campinoti -. Sopravvissuto all'eccidio di Montemaggio è stato un testimone lucido e coinvolgente del periodo della Liberazione. Ha fatto della propria vita un atto di presa di coscienza per tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo. Da oggi saremo tutti più poveri ma dobbiamo impegnarci e lottare per non disperdere l'enorme patrimonio che ci ha lasciato. Ciao Vittorio!».
Cordoglio per la scomparsa di uno degli ultimi protagonisti della lotta di Liberazione in Toscana, ma anche gratitudine per ciò che ha saputo trasmettere nel suo impegno di memoria e di educazione delle nuove generazioni. È con questi sentimenti che il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e la vicepresidente Monica Barni vogliono ricordare Vittorio Meoni, sopravvissuto all'eccidio di Montemaggio e alle torture a Villa Triste, ma nel dopoguerra e fino a oggi anche uomo che si è saputo distinguere per le sue qualità di storico ed educatore. «Con lui se ne va una delle ultime voci di quella Toscana che ha saputo combattere il nazifascismo ma anche proporre un'idea di Italia diversa, capace di riunire le grandi culture politiche nel riconoscimento dei valori comuni della democrazia - sottolinea il presidente Rossi- La tristezza di questa scomparsa non può che stimolarci a rafforzare il nostro impegno per salvaguardare e trasmettere la memoria di ciò che è stato». «Uno spirito libero, che non si è mai risparmiato nell'impegno nell'Istituto Storico della Resistenza o negli incontri nelle scuole con gli studenti - sottolinea la vicepresidente Barni, che nel governo regionale si occupa anche delle iniziative legate alla memoria - Sia come studioso che come educatore ha insegnato a tanti a ragionare con la propria testa e a coltivare i valori della libertà e dell'intelligenza. Ci mancherà, ma nel nostro impegno sul terreno della memoria e dell'educazione sapremo portare avanti la sua lezione».
Alessandra Angioletti
Pubblicato il 17 agosto 2017