Ecco il progetto di Culturit per promuovere il Museo di Casole

Le interviste ai protagonisti

 CASOLE D'ELSA
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Parla Vittoria Panichii, assessoore alla cultura del Comune di Casole d'Elsa

"Uno dei principali obiettivi del mio assessorato è quello di promuovere e far conoscere il Museo di Casole, un gioiello del nostro territorio, incastonato nel centro del paese, nel bellissimo palazzo della Prepositura della Collegiata di Casole. Il museo è ricco di reperti archeologici e opere d’arte firmate da artisti del calibro dello scultore gotico Marco Romano, del pittore Alessandro Casolani, uno dei principali esponenti della pittura senese tra Cinque e Seicento  e del pittore monteguidese Augusto Bastianini, di cui torneremo a parlare in Valdelsa il prossimo anno in virtù di una mostra che verrà allestita al Museo di Casole e che prende le mosse da un’edizione della Divina Commedia illustrata da Bastianini nel 1902 per la casa editrice Alinari. Ciò nasce dal fatto che il Comune di Casole ha vinto il bando del MiBact rivolto ai piccoli comuni per i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri".

Quando si è rivolta a Culturit e perchè? "Mi sono rivolta a Culturit Bologna lo scorso ottobre. Ero venuta a conoscenza del network e soprattutto della qualità dei progetti da loro realizzati . Nella mia idea di valorizzazione e promozione del Museo volevo la consulenza di giovani che avessero esperienze in realtà completamente diverse della nostra, come quella di una grande città quale è Bologna. Penso che commistioni di questo tipo siano efficaci ed apportino sempre un valore aggiunto. E devo dire che è stato proprio così. Il progetto che hanno elaborato per Casole è di altissimo livello e di grande professionalità. Molte delle idee che hanno proposto verranno applicate appena il museo riaprirà, ovvero la prima settimana di luglio. E’ doveroso da parte mia e di tutta l’amministrazione comunale ringraziare l’associazione Culturit per l’eccellente lavoro svolto e che, va sottolineato, è stato realizzato del tutto gratuitamente".

Abbiamo rivolto qualche domanda anche a Bianca Strona, responsabile Culturit Bologna per il progetto del Museo di Casole

Che cos’è Culturit?

Culturit è una rete composta da studenti presente in tutta Italia che vuole contribuire a valorizzare il patrimonio culturale del paese. Con l’aiuto di professori e professionisti, lavoriamo su progetti concreti di consulenza per aziende e amministrazioni pubbliche. Inoltre organizziamo eventi di formazione su temi che ci interessano, dialogando con esperti del settore.

Metterci in gioco lavorando ai progetti e partecipare agli incontri di formazione ci permette di acquisire gli strumenti per diventare decisori responsabili e preparati, ripartendo dal rilancio del nostro paese. Tramite la cultura dell’impegno, vogliamo essere il cambiamento che desideriamo nella società.

Quali sono stati i vostri principali progetti?

"Oltre a progetti di audience development come quello che abbiamo realizzato per il museo di Casole e per altre realtà della nostra zona come il MAMbo (Museo d’Arte Moderna di Bologna), le consulenze che svolgiamo con l’aiuto dei professionisti riguardano tematiche legate al fundraising, marketing e comunicazione, business model analysis e analisi di mercato. Una delle realtà più importanti con cui abbiamo collaborato è il Teatro Comunale di Bologna, per cui  abbiamo realizzato un progetto che aveva come obiettivi lo studio della percezione del teatro da parte dei giovani universitari della zona e l’analisi della brand awareness dell'istituzione. In questi mesi, invece, stiamo collaborando con l’Antoniano di Bologna in uno studio del canale YouTube volto a migliorare la produzione e la comunicazione dei video per la prossima stagione".

Cosa avete fatto per Casole?

"Per il museo Civico Archeologico e della Collegiata di Casole abbiamo lavorato a un progetto di audience development, finalizzato allo studio e alla predisposizione di proposte volte all’ampliamento del pubblico del museo e al coinvolgimento dei più giovani. In primo luogo abbiamo elaborato una strategia volta a far conoscere le attività che già si svolgono all’interno della realtà museale, grazie alla programmazione mirata dei contenuti da condividere attraverso i profili dei social network del museo. In secondo luogo abbiamo suggerito di coinvolgere un tirocinante, scelto tra gli studenti dell’Università di Siena, che possa affiancare il personale del museo nell’organizzazione delle attività, nella gestione dei social e nella comunicazione. Infine abbiamo proposto la realizzazione di due eventi che dovrebbero svolgersi in concomitanza con delle rassegne locali, quali Casole Fiorita durante il mese di maggio e la Giornata degli Etruschi, istituita dalla Regione Toscana il 27 agosto di ogni anno".

Come avete lavorato quali sono stati i tempi del progetto?

"Un gruppo di ragazzi di Culturit Bologna ha visitato Casole e il museo a fine ottobre 2019. Successivamente è stato formato il team composto da sei persone che ha lavorato al progetto, avvalendosi  della collaborazione di una docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso l’Università di Bologna e di un docente di Etruscologia e antichità italiche presso l’Università di Siena. Durante i mesi di novembre e dicembre ci siamo concentrati sull’elaborazione di un questionario approfondito da sottoporre ai visitatori del museo durante le vacanze di Natale. Una volta ricevuti, i risultati del questionario sono stati elaborati per definire il target di pubblico che già si recava al museo e quali tipologie di pubblico avrebbero potuto, invece, essere raggiunte in futuro: ad esempio i giovani dai 18 ai 30 anni. Infine, a febbraio ci siamo concentrati sulla strategia di comunicazione e l’elaborazione dei due eventi. A causa della pandemia non abbiamo avuto modo di recarci a Casole di persona e molti di noi hanno potuto vedere il Museo soltanto attraverso lo schermo. Speriamo di poter rimediare presto e di venire a visitare le bellezze che la vostra terra offre".

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Pubblicato il 1 giugno 2020

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