Emergenza Covid: ''La Regione garantisca ristori ai comuni che entrano in zona rossa o arancione''

Lo chiede una mozione, presentata dal Stefano Scaramelli (Italia viva) e sottoscritta da tutti i capigruppo, prendendo spunto dal lockdown totale imposto al territorio di Chiusi dall’ordinanza regionale

 TOSCANA
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La Regione deve garantire ristori alle attività economiche dei comuni ai quali, per effetto della crescita del contagio da Covid, sia imposto il regime di lockdown totale, attraverso ordinanze del presidente della Giunta. Si tratti della cosiddetta zona rossa, come avvenuto nei giorni scorsi per Chiusi (Siena), o della classificazione in zona arancione mentre il resto del territorio regionale si trovi in zona gialla. I criteri per l’erogazione dei ristori dovranno essere modulati sulla base del colore assegnato alla zona. È quanto chiede una mozione, presentata da Stefano Scaramelli (Italia viva) e sottoscritta da tutti gli altri capogruppo, approvata all’unanimità nella seduta del Consiglio regionale di ieri, martedì 9 febbraio. 

Presentando la mozione all’aula, Scaramelli ha sottolineato che “la Regione deve predisporre un piano straordinario di interventi, perché Chiusi, o qualsiasi altro comune dovesse uscire dalla zona gialla per effetto di un’ordinanza regionale, non riceverà alcun ristoro dal governo nazionale”. Scaramelli ha aggiunto: “So che l’assessore Marras sta già lavorando per predisporre un piano straordinario per Chiusi, e questo rende quasi superfluo questo atto, ma credo che sia importante dare un segnale di indirizzo chiaro, in modo che né Chiusi, né altri comuni che dovessero fronteggiare misure restrittive a causa di un’ordinanza regionale, si sentano lasciati soli”.

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Pubblicato il 10 febbraio 2021

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