Emergenza siccità, ordinanza contro lo spreco di acqua dell’acquedotto pubblico
«Desidero informare i cittadini – spiega il sindaco di San Gimignano Giacomo Bassi - che all'emissione dell’ordinanza, la quale prevede l’uso dell’acqua potabile solo ed esclusivamente per scopi alimentari e di igiene personale, farà seguito un piano straordinario di controllo rivolto in particolare alle numerose strutture ricettive del territorio dotate di piscina e pratini che, com'è noto, sono obbligati ad utilizzare altre fonti di approvvigionamento idrico rispetto al pubblico acquedotto»
Emergenza siccità, il Comune di San Gimignano dichiara guerra allo spreco di acqua dell’acquedotto pubblico. E’ stata emessa un’ordinanza del sindaco che, fino al 30 settembre, vieta l’utilizzo di acqua per usi diversi da quello potabile ovvero innaffiamento giardini, lavaggio di autoveicoli, riempimento di vasche e serbatoi, usi agricoli in genere. L’uso dell’acqua dell’acquedotto pubblico è vietato anche per il riempimento di piscine private di qualsiasi tipo anche se di pertinenza di strutture ricettive. E’ inoltre vietato innescare pompe o manichette nelle fontanelle pubbliche per riempire serbatoi, botti, o cisterne installate su autoveicoli o portate a rimorchio. Il controllo del rispetto del provvedimento è demandato alla Polizia Municipale.
I trasgressori saranno multati con una sanzione amministrativa di 500 euro. «L’ordinanza nasce sia dalla proclamazione dello stato di emergenza idrica da parte del Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, sia dalle drammatiche notizie ricevute in merito alla scarsità di acqua presente nelle falde acquifere sotterranee a causa della perdurante siccità che si protrae da diversi mesi anche nel nostro territorio valdelsano – spiega il sindaco di San Gimignano Giacomo Bassi -. Desidero informare i cittadini che all’emissione dell’ordinanza, la quale prevede l’uso dell’acqua potabile solo ed esclusivamente per scopi alimentari e di igiene personale, farà seguito un piano straordinario di controllo rivolto in particolare alle numerose strutture ricettive del territorio dotate di piscina e pratini che, com’è noto, sono obbligati ad utilizzare altre fonti di approvvigionamento idrico rispetto al pubblico acquedotto. In passato questo tipo di provvedimento veniva preso ad agosto inoltrato: purtroppo quest’anno abbiamo dovuto prenderlo con ben due mesi di anticipo e questo la dice lunga sulla gravità dell’emergenza che dovremo fronteggiare. Invito infine tutti i cittadini – conclude Bassi - ad armarsi di pazienza perché non è escluso che si verifichino disagi anche significativi».
Pubblicato il 20 giugno 2017